Roma. Sfiora i due milioni di casi, quella che è ormai definita da più esperti una doppia pandemia di Covid-19, provocata dalla circolazione simultanea delle varianti Delta e Omicron; è un crescendo anche dei ricoveri, che nei reparti ordinari tendono ad aumentare in modo esponenziale, mentre secondo l’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico-Scientifico, nell’arco di 30 giorni i decessi per Covid-19 potrebbero diventare 2.500 fra i non vaccinati.
E’ una crescita, quella dell’epidemia, della quale attualmente è difficile prevedere il picco; quanto al termine dell’emergenza, il direttore dell’Istituto ‘Mario Negri’ Giuseppe Remuzzi, ritiene sempre più realistica l’ipotesi che le precauzioni debbano essere necessarie ancora per i prossimi due anni. I dati del ministero della Salute indicano che il numero degli attualmente positivi al virus SarsCoV2 sta sfiorando i due milioni: è arrivato infatti a 1.943.979 e dall’inizio della pandemia i casi totali sono stati quasi sette milioni e mezzo (7.436.939).
I numeri relativi all’incremento giornaliero dei casi positivi risentono invece della giornata di sabato, nella quale l’attività di test si abbassa: sono state 155.659 le nuove infezioni da sarsCoV2 contro le 197.552 del giorno precedente, individuate per mezzo di 993.201 test, fra tamponi molecolari e test antigenici rapidi, contro i 1.220.266 del giorno prima. Di conseguenza il tasso di positività è sceso in 24 ore dal 16,2% al 15,2%.
Facendo invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli tamponi molecolari, il tasso di positività è del 26%, secondo i calcoli del sito CovidTrends. I decessi sono stati 157, contro i 184 del giorno prima. Decisamente in aumento i ricoveri. Nelle terapie intensive sono ricoverati complessivamente 1.595 pazienti, 38 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite; gli ingressi giornalieri sono stati 142. Nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 15.647, ovvero 717 in più in 24 ore.
Per quanto riguarda le regioni, a registrare l’incremento giornaliero più elevato è ancora una volta la Lombardia, con 36.858 nuovi casi, seguita da Emilia Romagna (17.698), Veneto (13.973), Sicilia (12.949), Lazio (12.828), Toscana (12.454), Campania (11.815), Piemonte (10.240). Come sta accadendo fin dall’inizio della pandemia, gli scenari futuri sono ancora dominati dall’incertezza. Attualmente, per esempio, non ci sono elementi sufficienti per capire che cosa accadrà nella gara in corso fra la variante Delta, che sembrerebbe responsabile del maggior numero dei ricoveri, e la Omicron, che spinge in avanti i contagi ma dalle conseguenze che al momento sembrerebbero meno gravi: “se quest’ultima riuscirà a prendere il sopravvento sulla prima, forse riusciremo a vedere la discesa della curva epidemica nel giro di qualche settimana”, ha detto Remuzzi. “Non c’è una verità assoluta” nemmeno riguardo al raggiungimento dell’immunità di gregge, ha aggiunto, e “credo che, se vogliamo parlare di tempi, dobbiamo tener conto che dovremo prendere delle precauzioni almeno per un paio di anni”. Si tratta, fra l’altro, di capire se nella scena compariranno ulteriori nuove varianti, considerando che il virus continua ad accumulare mutazioni.
Nel frattempo l’analisi di quanto è accaduto nelle ultime settimane del 2021 indica che la Omicron ha attraversato l’Italia da Nord a Sud, in una sorta di dorsale ricostruita dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr): sono state 32 le province nelle quali l’epidemia di Covid-19 ha corso più velocemente, da Lecco a Enna: sono state quelle in cui l’incremento dei casi raddoppiava in un minore numero di giorni e potrebbero quindi coincidere con le province dove la Omicronsi è diffusa di più nelle ultime settimane dello scorso anno.