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Salernitana. Sabatini: «Iervolino vi stupirà»
SPORT
22 gennaio 2022
Salernitana. Sabatini: «Iervolino vi stupirà»

“Perché ho detto sì alla Salernitana e al presidente Iervolino? La risposta si troverà nel tempo perché il personaggio Iervolino presto lo conoscerà il calcio, lo conoscerà l’Italia intera perché è un vulcano di idee, di propositi. Io l’ho definito con una sorta di ossimoro: un visionario pragmatico”. Intervistato da ‘Dribbling’ in onda su RaiDue, Walter Sabatini spiega perché ha deciso di accettare l’offerta del nuovo proprietario della società campana alla ricerca di una difficile salvezza. “Credo che quando arriverà Iervolino in Lega sarà una bomba atomica – dice ancora Sabatini – perché lui è un’idea in movimento, è una scelta veramente di alto profilo culturale e di conoscenza di grande livello”. “Io cerco sempre di allontanarmi anche dal posto dove mi trovo bene – aggiunge -. Ma questa volta spero di fare una deroga perché questo è un posto meraviglioso con una luce incredibile, quindi spero di fermarmi un pochino di più”. Ma a Sabatini cosa è rimasto dentro della sua carriera dalla Roma alla Lazio, al Bologna e così via? “Rammarico, moltissimo – risponde -. Io non sono di quelli che dicono se tornassi indietro rifarei tutto. Io se tornassi indietro rifarei quasi niente di quello che ho fatto. Fatto salvo che la mia è stata una carriera molto importante”. C’è stato un campione che ha gestito più facilmente? “Paradossalmente Totti e De Rossi, due campioni incommensurabili – sottolinea Sabatini – che si gestivano da soli, ovviamente tenendo presente quello che rappresenta Roma per giocatori di Roma di quel livello. Però erano giocatori meravigliosi anche nei comportamenti”. Ma proprio Sabatini aveva consigliato a Totti di smettere poi, dopo il suo film, ha chiesto scusa con le lacrime agli occhi. È vero? “Lì non ho avuto la sensibilità – ammette l’ex dirigente giallorosso -. Quando gli consigliavo di smettere, gli dicevo: ‘smetti Francesco, non aspettare di cadere da solo sulla palla, smetti quando sei ancora il più forte di tutti’. Ero convintissimo di ciò che dicevo, però non avevo tenuto presente che in Totti c’era ancora la gioia vera, la gioia del bambino di giocare a calcio, quindi non è possibile che io non abbia avuto la sensibilità di capirlo”.

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