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Torre del Greco, fallisce il golpe dei dissidenti: niente sfiducia, Palomba riparte
Gaetano Frulio e Luisa Liguoro
CRONACA
23 gennaio 2022
Torre del Greco, fallisce il golpe dei dissidenti: niente sfiducia, Palomba riparte
Alberto Dortucci

Torre del Greco. Domani mattina alle 8 il sindaco Giovanni Palomba ritirerà la sua disponibilità a firmare la mozione di sfiducia invocata a fine dicembre dai «ribelli» Gaetano Frulio e Luisa Liguoro. E avvierà ufficialmente le trattative per mettere in piedi la terza maggioranza del suo mandato alla guida di Torre del Greco.

Finisce, dunque, in una bolla di sapone la crisi politica promossa dal capo dell’assise e dalla sua partner elettorale – entrambi sobillati da Luigi Mennella, l’esponente del Pd a caccia della candidatura a sindaco negata nel 2007, nel 2012 e nel 2018 – e rimasta senza seguito a palazzo Baronale. Il presidente del consiglio comunale – rimasto aggrappato alla poltrona (e al relativo «stipendio» a fine mese) a dispetto del passaggio all’opposizione – ha convocato per martedì 25 gennaio la conferenza dei capigruppo per stabilire la data della prima riunione dell’assise successiva allo strappo.

L’appuntamento sarà fissato per i primi di febbraio, quando il primo cittadino dovrebbe – il condizionale è d’obbligo, visto lo stallo delle trattative avviate nei giorni scorsi – presentare la sua nuova «squadra». Una coalizione di cui, salvo improvvisi dietrofront, non dovrebbero fare parte i pentastellati Vincenzo Salerno e Santa Borriello: i due esponenti del M5S hanno respinto – come accadde già a gennaio del 2021 – la proposta di un patto di fine mandato, accompagnata dall’offerta di un incarico da assessore in giunta.

A chiudere definitivamente la porta in faccia a Giovanni Palomba, le parole del grillino Luigi Gallo: «Abbiamo proposto già un anno fa alla maggioranza di chiudere i battenti, ma il sindaco è voluto andare avanti e continuare a condurre al declino la città – sottolinea il deputato – A distanza di un anno, l’unica azione positiva che Giovanni Palomba può fare per la città è riportarci al voto».

Meno drastici, invece, gli ex dissidenti cacciati all’indomani dell’inciucio del 2021: Salvatore Gargiulo, Ciro Piccirillo e Simone Mariano Gramegna restano alla finestra in attesa di sviluppi.

Chi non sembra avere dubbi è Pasquale Brancaccio: il politico-ultrà è pronto al rientro ufficiale in maggioranza e – salvo ulteriori defezioni – già così il sindaco potrebbe andare avanti con 13 voti.

(c)riproduzione riservata

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