Torre del Greco. Ha scoperto il suo terribile male proprio durante le fasi più acute della pandemia da Covid-19. Ma ha deciso di combattere la sua battaglia da sola, senza costringere figli e nipoti a ulteriori preoccupazioni e sofferenze. È la storia di Annamaria, una donna di 58 anni di Torre del Greco. La casalinga, a inizio 2021, scoprì di avere un tumore al cervello. Da quel momento, non ha mai smesso di lottare strenuamente contro il suo «nemico».
Inizialmente da sola, per «difendere» la sua famiglia da angosce e dolori. La giovane madre ricorda bene l’inizio del proprio calvario: «Avevo sempre dei mal di testa dolorosissimi, a volte mi sembrava di non riuscire nemmeno a pensare», dice. Così fu spinta a effettuare controlli accurati e specifici. «Ho scoperto di avere un tumore al cervello in un momento delicatissimo della pandemia – ricorda con gli occhi lucidi -. In quel periodo si aveva molta paura persino di avvicinarsi alle strutture ospedaliere. Perciò ho avuto subito il timore di dovermi allontanare irrimediabilmente dalla mia famiglia. Ma non volevo perdere il loro affetto».
Nella confusione generale e con un groppo in gola per la paura, la donna non ha pensato al rischio che stava correndo bensì al benessere della sua famiglia: così ha deciso di affrontare la malattia da sola, come racconta lei stessa, oggi ricoperta di abbracci e carezze dei nipoti ormai consapevoli del male contro cui lotta l’amata nonna. «Non avrei mai voluto schiacciare i miei figli con questo fardello. Il periodo non era sereno e non si poteva pensare di essere stabili poiché le nostre vite vacillavano continuamente, a causa delle chiusure e dei problemi economici legati alla pandemia e alle restrizioni. Avevo paura di diventare un ulteriore problema», abbassa la testa Annamaria dopo avere guardato i figli seduti accanto a lei intorno al tavolo della sua amata cucina.
«Siamo rimasti insieme sempre, ho avuto modo d’assaporare ogni momento come se fosse l’ultimo, in silenzio – prosegue la donna -. Non ho visto sui loro volti la compassione, il dolore, la pena. Ho visto in loro la gioia di condividere il loro tempo con me, le solite domeniche dalla nonna. Per questo ho taciuto tutto: mai avrei voluto staccarmi da loro, per niente al mondo». Intanto, il sistema sanitario alle prese con il Covid-19 rinviava gli interventi chirurgici per i malati oncologici e le cure ordinarie. E chi cominciava la propria sfida, doveva farlo senza il conforto dei familiari. «Sapevo che in qualche modo avrei rischiato di perderli di vista. Non avrei mai voluto lasciarmi sfuggire l’occasione di stare assieme a loro e non rivelare niente mi ha permesso anche questo, d’accordo con i medici, ovviamente – dice la casalinga di Torre del Greco -. La malattia non mi ha lasciato vie di fuga, già dal primo istante. Sono tornata a casa e ho continuato la mia vita, con un pensiero in più, ma felice d’avere i miei ragazzi intorno. Poi, avevo e ho tuttora questa paura tremenda di contrarre il virus, specialmente nei momenti in ospedale o durante i controlli».
Annamaria oggi sente gli ultimi respiri della vita, e quasi riesce a contarli. È affaticata, ma serena poiché non s’è mai sentita sola negli ultimi due anni, contraddistinti da questo grande macigno che ha portato nel cuore. «A Natale stavo salendo le scale per raggiungere l’appartamento di una delle mie figlie: ero troppo affaticata e mi sono bloccata improvvisamente. Lì ho sentito la vita spezzarsi, ed ho deciso di raccontare tutto alla mia famiglia – conclude nonna Annamaria – Adesso sono qui, ad attendere la mia fine, felice di poter chiudere gli occhi in pace e sazia d’ogni momento che mi ha tenuta per sempre legata ai miei figli e ai miei nipotini».
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