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Covid: in Campania sempre più morti, si alza il tasso di contagio.  133.142 positivi e 427 le vittime in tutto il Paese
CRONACA
1 febbraio 2022
Covid: in Campania sempre più morti, si alza il tasso di contagio. 133.142 positivi e 427 le vittime in tutto il Paese
Redazione

Gli esperti mostrano un cauto ottimismo, almeno per il prossimo futuro. Ma in Campania, i dati, disegnano ancora i caratteri netti della quarta ondata. Resta alto il numero dei morti e nelle ultime ore è salito di nuovo anche l’indice di contagio. Secondo i dati del Bollettino dell’Unità di crisi della Regione Campania sono 13.857 i nuovi casi positivi su 104.335 test esaminati. Ieri, a fronte di un numero di tamponi minori, il tasso di contagio era pari all’11,77%, oggi è 13.28%. Alto il numero dei morti: 27 nelle ultime 48 ore; 36 deceduti in precedenza ma registrati ieri. Negli ospedali resta stabile il dato delle terapie intensive con 88 posti letto occupati (-1 rispetto a ieri); in aumento, invece, i ricoveri ordinari che salgono a 1404 (+13 rispetto a ieri). Gli esperti sono cauti.

C’è chi come l’ infettivologo Franco Faella, già direttore del Dipartimento Emergenza dell’ Ospedale “Cotugno” di Napoli ritiene che “i valori numerici sembrano indurre all’ottimismo” e chi come Antonio Limone, direttore dell’Izsm (Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno) conferma l’inevitabile paura per il futuro per una nuova variante che possa mutare il quadro pandemico in peggio. “Le letture che facciamo per le possibilità mutagene ci dicono che il virus prova a replicarsi in tanti luoghi, le varianti arrivano da India, Sudafrica, Brasile e tutto il Sudamerica. Posti – spiega Limone – in cui non si fa un’azione sanitaria intensa per sottrarre al virus la popolazione umana in cui può mutarsi. Il virus è cattivo, sa di aver bisogno di mutare e lo fa nella popolazione non vaccinata. Abbiamo due elementi a nostra svantaggio: la costruzione del villaggio globale che ora può portare il virus in giro per il mondo in poche ore, e alcune aree del mondo che abbiamo lasciato indifese”. La lotta al Covid, dunque, continua.

Ad Avellino è stata chiusa, a causa di un focolaio, la Mensa dei Poveri nella Cittadella della Carità di Avellino:15 ospiti su 17 sono risultati positivi al Covid. Si tratta di immigrati senza fissa dimora provenienti dall’Europa dell’Est e dall’Africa, cinque sono di nazionalità italiana. Intanto oggi debutto, anche in Campania, dell’obbligo del green pass base nei grandi uffici aperti al pubblico, banche e poste su tutti. Pochi disagi, poche file, ad eccezione dei piccoli negozi dove il controllo spesso scatta ‘a campione’. Esercenti che, in alcuni casi, si sono schierati contro il Green pass: è il caso di un famoso negozio di orologi sulla celebre via Camerelle. “No al green pass, no alla discriminazione, no alle leggi razziali. Discriminare chi entra in negozio è una vergogna” si legge sul cartello affisso dal titolare dell’attività, nel quale si precisa che “tutti i clienti sono i benvenuti”.

Sileri: in questa fase di transizione ancora isolamento per i positivi

“In questa fase di transizione, comunque, l’isolamento dei positivi rimane fondamentale”. Lo precisa il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in merito allo scenario futuro di uno stop alle limitazioni per i positivi asintomatici. “Credo che entro poche settimane, sulla base dell’andamento dei dati e delle indicazioni che ci verranno dagli enti internazionali come il Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc – ha aggiunto – queste valutazioni potranno essere fatte. Ma in questa fase di transizione l’isolamento dei positivi rimane fondamentale”.

“Non scende il numero di bambini e ragazzi ricoverati”

Dopo il picco registrato nei giorni intorno all’Epifania, non scende il numero di bambini e ragazzi fino a 18 anni ricoverati per Covid in area medica o terapia intensiva nei 15 ospedali pediatrici italiani associati di Aopi (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani). “Speravamo che a fine gennaio la curva cominciasse a scendere, invece continuiamo a restare sul plateau con numeri praticamente stabili”, spiega il direttore generale dell’Ospedale Meyer di Firenze e presidente Aopi Alberto Zanobini. Nel rilevamento fatto ieri, 31 gennaio, tra bambini e ragazzi risultano 210 ricoverati, di cui 198 in area medica e 12 in rianimazione. Di questi, 113 hanno tra zero e 4 anni, e 97 tra i 5 e i 18 anni. In area intensiva, 10 su 12 sono bambini tra zero e 4 anni. Dei ricoverati in area medica e rianimazione il 74,2% (72 su 97) sono non vaccinati. Il trend dei ricoveri del mese di gennaio elaborato da Aopi mostra la situazione dei ricoveri sostanzialmente invariata per 4 settimane di seguito: al 10 gennaio i ricoverati tra bambini e ragazzi erano 212; il 17 gennaio erano 206; il 24 erano 210; il 32 ancora 210. “I numeri rilevati non sono allarmanti perché si mantengono stabili – spiega Zanobini – ma sono comunque rilevanti e sono maggiori rispetto alle precedenti ondate del virus. Per il 90 per cento si tratta di infezioni da Omicron che ci sembra più diffusiva delle altre varianti ma meno aggressiva nella malattia. Sicuramente per gli ospedali pediatrici è un impegno organizzativo notevole”. “Questi dati – conclude – ci dicono quanto sia importante intensificare le vaccinazioni per la fascia di età 5-11 anni e che anche i genitori dei bambini tra zero e 4 anni si vaccinino per proteggere i loro figli”.

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