Torre del Greco. Due febbraio 2022: la data «celebrata» attraverso i social dal sindaco Giovanni Palomba rischia di diventare lo spartiacque politico della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalla avvelenate elezioni del giugno 2018. Per la prima volta dall’inizio del mandato, infatti, lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio è rimasto «senza numeri» in consiglio comunale: solo dieci gli alleati presenti in aula al momento dell’appello – scattato con insolita puntualità rispetto agli abituali standard di palazzo Baronale – e seduta rinviata in seconda convocazione. Domani alle 9 è prevista la «prova del nove». Anzi, del tredici.
Strategia scaccia-crisi
Al primo appuntamento successivo allo strappo di fine 2021 dei traditori della maggioranza Gaetano Frulio e Luisa Liguoro, la carovana del buongoverno si è presentata ridotta ai minimi termini. Complice l’assenza forzata di Antonio D’Ambrosio – il fedelissimo di Giovanni Palomba è stato bloccato a casa dal Covid-19 – e lo stop alle «trattative» con ex dissidenti e rappresentanti dell’opposizione, il numero di alleati «arruolabili» era già fermo a quota 12. «Andiamo lo stesso in aula», l’indicazione del sindaco al termine dell’ultima riunione di maggioranza. Un’indicazione forte del «garbo istituzionale» garantito da Gaetano Frulio, rimasto incollato alla poltrona di capo dell’assise a dispetto del passaggio all’opposizione. «Dodici noi e uno il presidente del consiglio comunale fa 13: il numero legale sarà garantito», il conto del primo cittadino.
I «nuovi tempi» di Frulio
Evidentemente, tuttavia, Giovanni Palomba non aveva fatto i conti con le «cattive abitudini» dei propri alleati e con i «nuovi tempi» di Gaetano Frulio. Con l’opposizione schierata fuori dall’emiciclo, alle 17.13 il capo dell’assise ha ordinato il via ai lavori e al «degente» Antonio D’Ambrosio si sono aggiunti all’elenco degli assenti il politico-ultrà Pasquale Brancaccio – allontanatosi da palazzo Baronale per sbrigare una veloce commissione di lavoro – e Carmine Gentile, trattenuto da una visita medica. Entrambi sono arrivati in municipio intorno alle 17.30, con il «solito» ritardo rispetto all’orario di convocazione. Ma, visti il nuovo tempo di Gaetano Frulio, fuori tempo massimo. La seduta era stata già dichiarata deserta alle 17.16.
La rabbia del sindaco
Sbollita la delusione per la prima battuta d’arresto del suo mandato, Giovanni Palomba non ha perso l’occasione per sottolineare la «condotta» dell’ex alleato: «Il presidente del consiglio comunale ha mancato di bon ton istituzionale – l’affondo del primo cittadino – In passato abbiamo atteso anche due ore prima di iniziare le sedute, pensa di fare opposizione con questi giochetti e dimentica da chi è stato eletto. Mi sorprende e mi spiace. Ha sempre detto di volere il bene di Torre del Greco e sta tirando i piedi alla città proprio nel momento in cui stiamo approvando diversi progetti per il rilancio e lo sviluppo».
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