Portici. I guai giudiziari del «cantiere infinito» per la realizzazione del nuovo waterfront non finiscono mai. E potrebbero costare ulteriori 87.000 euro alle casse pubbliche dell’ente di palazzo Campitelli.
È fissata per il prossimo 18 aprile davanti ai giudici della sezione specializzata per le imprese del tribunale di Napoli la prima udienza del contenzioso aperto dalla ditta edile inizialmente incaricata degli interventi – attraverso un regolare contratto d’appalto sottoscritto il 29 dicembre del 2015 – e successivamente esclusa dai lavori «per ragioni di pubblico interesse».
Il contenzioso ruota, appunto, intorno alle opere effettuate dalla ditta edile fino all’estromissione dall’appalto. Secondo la ricostruzione agli atti della giunta comunale guidata dal sindaco Vincenzo Cuomo, il Comune – attraverso una fattura emessa il 30 dicembre del 2015 – aveva liquidato in primo pagamento per la consegna parziale dei lavori avvenuta il 13 novembre del 2015.
Successivamente, a seguito di una verifica degli interventi, l’ente di palazzo Campitelli chiese e ottenne – a fine febbraio del 2016 – la restituzione degli importi erroneamente contabilizzati e corrisposti. Poi la sospensione dell’appalto – all’epoca finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura – e la successiva risoluzione del contratto tra la ditta edile e il Comune sembrarono interrompere i rapporti tra le parti. Non sotto il profilo economico, perchè – a sei anni di distanza, attraverso i propri legali – gli iniziali vincitori della gara d’appalto rivendicano il pagamento dei lavori effettuati e mai liquidati.
Secondo i «conti» della ditta edile, il Comune dovrebbe pagare «per tutte le prestazioni rese in esecuzione del contratto nel periodo compreso tra l’inizio dei lavori e il 31 marzo del 2016 (data di sospensione degli stessi) la cifra complessiva di 86.993 euro».
Di diverso avviso i «ragionieri» dell’ente di palazzo Campitelli, secondo cui – in ogni caso – le somme dovrebbero essere riviste al ribasso. Attraverso un apposito provvedimento di giunta, il Comune ha deciso così di resistere in giudizio e di affidare la propria difesa all’avvocato Paolo Zinno di Napoli. A cui spetterà il compito di provare a disinnescare la nuova grana del «cantiere infinito» per la realizzazione del nuovo waterfront.
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