Torre del Greco. Netturbini in malattia durante i due giorni di sciopero della raccolta dei rifiuti: scattano le segnalazioni della ditta Buttol all’Inps e alla procura di Torre Annunziata. Pesante l’ombra allungata dal colosso ambientale con sede legale a Sarno sul cantiere di Torre del Greco: «I certificati medici potrebbero essere stati inviati per non perdere la retribuzione durante i giorni di astensione dal lavoro, sarebbe una vera e propria truffa allo Stato».
Il braccio di ferro
L’ennesimo colpo di scena della «guerra dei rifiuti» all’ombra del Vesuvio arriva mentre la città affoga sotto cumuli di sacchetti maleodoranti e promette di segnare un ulteriore strappo tra gli operatori ecologici e i vertici della ditta Buttol. Pronti a segnalare alla direzione regionale dell’Inps e alla procura di Torre Annunziata – attraverso una nota firmata dal direttore generale Gerardo Calabrese e inviata a mezzo pec – una «anomala concentrazione di certificati medici inviati dai lavoratori appartenenti al cantiere di Torre del Greco». Le malattie – come evidenziato all’interno della nota – sarebbero tutte di breve durata e riguardanti proprio il 15 febbraio e il 16 febbraio 2022. Ovvero i due giorni in cui le organizzazioni sindacali di categoria hanno proclamato l’astensione dal lavoro, la seconda dall’inizio del nuovo anno. Non solo: «Sembrerebbero in arrivo ulteriori certificazioni di malattia – evidenziano i vertici della ditta Buttol – considerato come la stragrande maggioranza del personale in forza a Torre del Greco non ha ancora comunicato il motivo dell’assenza nella giornata odierna, compresi alcuni rappresentanti sindacali. L’anomala concentrazione di certificati medici potrebbe rappresentare un modo per non perdere alcuna retribuzione per le giornate in cui è stato proclamato lo sciopero: in questo caso si configurerebbe una truffa ai danni dell’Inps». Un’ulteriore denuncia a meno di un mese dall’esposto – presentato sempre alla procura di Torre Annunziata – relativo al boom di «assenze giustificate» registrato durante le festività natalizie e capace di provocare disagi e difficoltà all’ordinaria raccolta dei rifiuti. Non a caso, proprio alla vigilia dei due giorni di sciopero, la ditta Buttol – in scia alle quotidiane segnalazioni arrivate dal delegato ai rifiuti Luigi Mele e dall’assessore all’ambiente Cinzia Mirabella, sempre «puntuali» a contestare le criticità del servizio di igiene urbana in città – ha avviato le procedure finalizzate al licenziamento per giusta causa di 10 operatori ecologici.
La città discarica
L’interminabile braccio di ferro tra netturbini e ditta Buttol – insieme all’incapacità della politica di trovare il bandolo dell’intricata matassa Nu, con buona pace delle innumerevoli staffette di assessori e dirigenti registrati dal 2018 a oggi – ha ridotto nuovamente la quarta città della Campania a una sorta di discarica a cielo aperto. La spazzatura ha letteralmente seppellito interi quartieri, in attesa dei bobcat chiamati a ripulire le strade e a gettare alle ortiche l’impegno di migliaia di cittadini impegnati in una corretta differenziata.
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