Sono 24.408 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 42.081. Le vittime sono invece 201 (ieri erano state 141).
Sono 12.494.459 gli italiani contagiati dal Covid dall’inizio della pandemia, secondo i dati del ministero della Salute. Gli attualmente positivi sono 1.321.971, in calo di 26.376 nelle ultime 24 ore, mentre i morti totali salgono a 153.190. I dimessi ed i guariti sono 11.019.298, con un incremento di 50.659 rispetto a ieri.
In Campania 14 vittime in 48 ore
Sono 2.320 i nuovi positivi al Covid in Campania, su 19.880 test esaminati. Il tasso di incidenza è all’11,67%, in discesa rispetto al 12,36 di ieri. Quattordici le vittime nelle ultime 48 ore, cui si aggiungono sette decessi registrati in ritardo dai giorni precedenti. Invariato il numero dei ricoveri in terapia intensiva (55), mentre quelli in degenza risalgono a quota 984 (+13).
Sestili: le curve scendono, ma i numeri sono ancora molto alti
Le curve dell’epidemia di Covid-19 in Italia scendono, ma i numeri della quarta ondata sono molto alti e serve prudenza prima di prendere decisioni sugli spazi chiusi, come togliere la mascherina e aumentare la capienza. Lo rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. L’esperto osserva inoltre che, se la primavera e l’estate preoccupano meno grazie alle temperature miti, ci si comincia a chiedere che cosa potrebbe significare arrivare all’autunno con alcune decine di migliaia di casi. Rileva poi che, dall’inizio della pandemia, per la prima volta si osserva un maggior numero di casi nelle regioni del Sud. “Il dato settimanale ci dice che i casi positivi hanno registrato un calo del 19%, i ricoveri nei reparti ordinari sono scesi del 18% e quelli nelle terapie intensive del 22%, i decessi sono stati il 12% in meno”, rileva Sestili. A questi dati, prosegue, si aggiunge il fatto che “tutte le regioni hanno visto una discesa nell’ultima settimana, con decrementi più significativi nel Nord, soprattutto in Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. E’ ancora più interessante il fatto che le regioni del Nord siano anche quelle con l’incidenza più bassa. Per la prima volta in questi due anni di Covid-19 – rileva – vediamo la mappa dell’epidemia rovesciarsi perché in questo momento il virus sta circolando più al Sud che al Nord”.
Tranne poche eccezioni, le regioni del Nord hanno un’incidenza più bassa, mentre nel Centro-Sud e nelle isole l’incidenza è alta. Tra le spiegazioni possibili, secondo l’esperto c’è il fatto che la quarta ondata è arrivata prima nel Nord e lì si è esaurita prima, inoltre alcune regioni del Nord sono state in arancione e quindi hanno visto restrizioni maggiori, sempre a Nord c’era un alto numero di infezioni anche prima dell’arrivo della variante Omicron e di conseguenza era immunizzata una percentuale maggiore della popolazione rispetto al Centro-Sud. In generale, secondo Sestili, ancora più positivo dell’andamento delle curve dell’epidemia è il fatto che l’indice di contagio Rt e gli indici analoghi, come il Covindex, siano sotto 1. Il Covindex, in particolare sta risalendo e dallo 0,70 dei giorni ha raggiunto 0,80, “ma la cosa importante è che sia inferiore a 1: se è così, i casi diminuiscono”. Certamente, ha aggiunto, “siamo ancora su livello di circa 50.000 contagi al giorno: molto alto. Abbiamo visto che finora ogni ondata si è conclusa con un livello di contagi sempre più alto: nella prima ondata nell’ordine delle centinaia, poi delle migliaia e ora delle decine di migliaia. Il punto – osserva – è riuscire a capire come portare i contagi verso il basso”. Fare previsioni è difficile perché ci sono molte incognite, coma la durata della protezione della terza dose del vaccino. “Se si arriverà all’autunno con un livello di efficacia alto, allora lo scenario sarà positivo, se l’efficacia sarà bassa, potrebbe essere più difficile affrontare l’arrivo della stagione fredda”. In ogni caso, conclude Sestili, fin da adesso “la prudenza è d’obbligo, in particolare sulla decisione di dismettere le mascherine nei luoghi chiusi e di aumentare la capienza in alcuni spazi, come stadi, teatri e cinema”.