Nelle vene di Walter Novellino scorre sangue irpino misto a brasiliano. Non tutti sanno che l’allenatore della Juve Stabia, da bambino, è emigrato con la sua famiglia in Brasile e questo ha influito sicuramente nella sua crescita calcistica.
Da calciatore, Walter Novellino, soprannominato Monzon per la sua somiglianza col pugile, è stata un’ala funambolica amante del dribbling. La sua carriera si svolge a cavallo degli anni settanta e ottanta togliendosi anche belle soddisfazioni. Novellino, infatti, è stato tra i protagonisti dello scudetto della stella vinto dal Milan nel 1979. La famiglia Novellino è sempre stata una che ha vissuto nel pallone visto che anche i fratelli Paolo e Giuseppe sono stati calciatori e con Walter hanno giocato nelle giovanili della Pomense. Il talento, però, ha premiato solo Monzon che inizia la sua carriera in C.
Ai tempi delle giovanili del Torino, è stato Giorgio Ferrini a dargli il soprannome di Monzo per la somiglianza col pugile ma anche per la sua grinta in campo. Con il club granata Novellino debutta in serie A a 20 anni ma gli anni migliori sono a Perugia con Agroppi e Castagner allenatori e coi grifoni conquista la promozione in A.
La sua carriera si conclude a 34 anni in B col Catania e poi inizia quella di allenatore. E non poteva che partire da Perugia, dove Novellino poi ha deciso di vivere. In Umbria gli vengono affidate le giovanili e Gaucci lo promuove anche sulla panchina della prima squadra ma poi viene esonerato dal presidente per alcune divergenze prima dello spareggio per la B con l’Acireale. La gavetta in serie C lo vede vincere il campionato di C2 col Gualdo Tadino arrivando a sfiorare anche la B persa ai rigori nella finale playoff con l’Avellino.
Novellino negli anni si è guadagnato l’appellativo di mago delle promozioni dopo quelle dalla B alla A ottenute con Napoli, Venezia, Piacenza e Sampdoria.
SPORT
10 marzo 2022
Novellino vinse la decima stella col Milan