Torre del Greco. I precari del settore politiche sociali organizzano un sit-in davanti agli uffici degli ex Molini Meridionali Marzoli per salvare il posto di lavoro, ma l’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba prepara una proroga dei contratti di soli 45 giorni e annuncia un nuovo bando per l’assunzione di 22 operatori a tempo determinato.
Sono gli ultimi sviluppi della «guerra del welfare» all’ombra del Vesuvio: a dieci giorni dalla scadenza dei rapporti di lavoro, gli otto assistenti sociali e gli otto operatori amministrativi arrivati in Comune alla vigilia della pandemia hanno organizzato – insieme ai referenti regionali di Cisl e Uil, rispettivamente Giuseppe Manfredi e Nicola Di Donna – un presidio all’interno degli uffici di via Calastro per provare a sensibilizzare l’opinione pubblica su una vertenza destinata a pesare come un macigno sul futuro di assistenza e aiuti alle fasce deboli del territorio. «La linea adottata dal sindaco Giovanni Palomba è assurda e incomprensibile – sostengono i referenti di Cisl e Uil -. Anziché dare continuità ai servizi stabilizzando i precari degli uffici sociali, il primo cittadino ordina una proroga di 45 giorni nelle more di un ulteriore bando, utilizzando sempre fondi etero finanziati a destinazione vincolata, creando di fatto ulteriori precari».
In pratica: via tutti gli operatori arrivati all’epoca della «gestione politica» targata Luisa Refuto e Luigi Caldarola e spazio a una nuova «infornata» di lavoratori a tempo determinato. «Abbiamo deciso di manifestare – proseguono i sindacati rimasti «orfani» dei colleghi della Cgil – perché il sindaco aveva assunto l’impegno di fornire risposte in merito alla vertenza. Invece è sparito e ha interrotto ogni forma di costruttivo dialogo con le organizzazioni sindacali».
Di qui, il presidio all’interno degli uffici delle politiche sociali e il secondo appello al prefetto di Napoli affinché «convochi l’amministrazione comunale e le organizzazioni sindacali per evitare serie problematiche di carattere sociale».
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