Torre del Greco. La «nuova maggioranza» del sindaco Giovanni Palomba – la terza in quattro anni – rischia di sbattere contro lo scoglio della proroga dei contratti ai quindici precari del welfare in servizio presso il settore politiche sociali del Comune. A 48 ore dall’annuncio dello stato di agitazione promosso dagli assistenti sociali in odore di taglio, infatti, la carovana del buongoverno si è riunita a palazzo Baronale per discutere l’ipotesi di un dietrofront rispetto al «benservito» ipotizzato a metà febbraio. Ovvero, la possibilità di rinnovare ulteriormente i rapporti di lavoro con il personale assunto a tempo determinato – inizialmente 16 mesi, con eventuale proroga di 12 mesi – a marzo del 2019. Un cambio di rotta capace di alimentare frizioni e malumori all’interno della coalizione, a breve chiamata a dare il via libera in consiglio comunale al rendiconto di gestione del 2022 e alla maxi variazione di bilancio destinata a caratterizzare l’ultimo anno di mandato dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
Il dietrofront a sorpresa
A lanciare la «proposta conciliativa» è stato direttamente il sindaco Giovanni Palomba. Preoccupato dal pericolo di perdere sia una serie di servizi essenziali per le fasce deboli – l’addio agli assistenti sociali è fissato per il prossimo 15 maggio, dopo la proroga da 45 giorni firmata lo scorso 31 marzo – sia un’importante tranche di fondi, circa 240.000 euro, riservata proprio al personale delle politiche sociali. Un assist raccolto al volo dal delegato al welfare Antonio D’Ambrosio, non a caso un «superstite» della vecchia maggioranza, già «interessato» alle politiche sociali al momento della «infornata» degli attuali operatori: il fedelissimo del primo cittadino, in pratica, avrebbe ribadito la necessità di dare continuità alle attività in corso – appunto, attraverso la proroga dei contratti – e sottolineato i «tempi lunghi» per un eventuale nuovo concorso, peraltro finalizzato alla selezione di altri precari. Decisamente contrari al rinnovo dei rapporti di lavoro, invece, i «nuovi alleati» di Giovanni Palomba & company. Pronti a ricordare al primo cittadino gli «impegni politici» sottoscritti alla vigilia dell’approvazione del bilancio di previsione per il 2022, a partire proprio dalla necessità di «rivoluzionare» l’attuale organico del settore politiche sociali.
La doppia incognita
La questione sembra destinata a restare sul tavolo fino alla scadenza dei termini per procedere all’eventuale proroga. Il «fronte del sì» batterà sul pericolo di lasciare scoperto per un periodo medio-lungo un settore nevralgico della macchina comunale – i tempi per l’avviso pubblico attraverso cui selezionare i nuovi precari del welfare non sono brevissimi – mentre il «fronte del no» sembra intenzionato a ribadire la necessità di sganciare l’ufficio welfare dai «retaggi» della prima maggioranza. Sullo sfondo, la richiesta avanzata dai sindacati al prefetto di Napoli di convocare un incontro per provare a risolvere la questione una volta per tutte.
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