TORRE ANNUNZIATA – Ci sono il Comune di Torre Annunziata e la fondazione Polis tra le parti civili ammesse al processo per l’omicidio di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni ammazzato lo scorso anno al culmine di una lite solo perché aveva difeso la figlia, a sua volta aggredita per avere parcheggiato l’auto su un posto della pubblica strada ”occupato” da una sedia”. È la decisione scaturita dalla prima udienza del procedimento penale a carico dei quattro imputati accusati a vario titolo di avere partecipato alla spedizione costata la vita al sessantunenne, svoltasi alla Corte d’Assise di Napoli (pm Giuliana Roccia, fascicolo a carico della Procura di Torre Annunziata). Insieme a Comune oplontino e Polis sono state ammesse come parti civili del processo anche moglie (in qualità anche di tutore della figlia minore) e la figlia maggiore, difese dall’avvocato Giovanni Verdoliva, e la sorella di Cerrato (assistita dal legale Antonio Marinaro). Definiti anche i testi che verranno ascoltati nel corso del processo, il cui calendario di udienza sarà verosimilmente fissato la prossima settimana, quando la Corte tornerà a riunirsi per affidare l’incarico al professionista che si occuperà di trascrivere le intercettazioni agli atti.
CRONACA
17 maggio 2022
Torre Annunziata. Omicidio Cerrato: moglie e figlie parti civili