Torre del Greco. Un dossier di 17 pagine, con cinque allegati. Una precisa e puntuale cronistoria della vicenda – in cui venivano evidenziate tutte le «anomalie» della procedura – e un’accusa chiara e diretta: «Il sindaco ha duplicato un decreto di collaborazione a titolo gratuito al solo fine di retribuire una ex consigliera comunale di maggioranza».
C’è la firma del pm Andreana Ambrosino in calce all’avviso di conclusione delle indagini notificato al sindaco Giovanni Palomba e all’ex staffista Maria Orlando, ma a spianare la strada all’inchiesta condotta dalla procura di Torre Annunziata ci sono le «attività investigative» dell’ex esponente dell’opposizione Luigi Mele.
Pronto a mettere in fila – in un fascicolo inviato per conoscenza anche alla corte dei conti di Napoli per valutare l’eventuale danno erariale alle casse del Comune – gli «errori» capaci di convincere gli investigatori a ipotizzare il reato di abuso d’ufficio per lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio e la sua ex fedelissima.
I due decreti
Era il 14 dicembre del 2020: il sindaco aveva assegnato già da 45 giorni a Maria Orlando il compito di coordinare – dietro compenso di 4.000 euro lordi per tre mesi – le attività del centro operativo comunale istituito per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e Luigi Mele sarebbe saltato sulla carovana del buongoverno di palazzo Baronale solo di lì a un mese. Prima di lasciare i banchi dell’opposizione, l’ex assessore ai lavori pubblici della giunta targata Ciro Borriello inviò alla procura di Torre Annunziata una corposa documentazione relativa alla nomina di Maria Orlando a staffista del sindaco in cui si sottolineavano tutte le (presunte) violazioni di legge del primo cittadino.
A partire dal «superamento» del regolamento comunale nella parte in cui prevede una selezione curriculare e colloquio per l’assunzione di personale esterno a tempo determinato – procedura, sottolinea Luigi Mele, adottata per le varie nomine decise in precedenza dal sindaco: Luigi Pepe, Alfonso Ascione, Salvatore Perillo e Nino Coccoli – fino all’assenza di curriculum e specifiche competenze di Maria Orlando.
Infine, l’ex consigliera comunale aveva già firmato per accettazione – a luglio del 2020, tre mesi prima – un incarico di collaborazione a titolo gratuito di un anno in materia di protezione civile. «Il nuovo decreto duplica il precedente – l’accusa di Luigi Mele – al fine di retribuire Maria Orlando per la medesima attività svolta a titolo gratuito». Un’accusa, evidentemente, condivisa dai magistrati.
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