L’Italia ritrova la vittoria e il sorriso. Il successo contro l’Ungheria, seppur con qualche brivido, rimette l’Italia in testa al girone di Nations League – superata anche la Germania, bloccata in casa sul finale dall’Inghilterra – e soprattutto ha sancito la ripartenza degli azzurri con il corso giovani che il Mancio ha inaugurato dopo la sconfitta dell’Argentina del due giugno scorso. Un gol di Barella nel primo tempo e il secondo di Pellegrini – secondo di fila dopo quello alla Germania di qualche giorno fa – permettono all’Italia di battere per 2-1 l’Ungheria, tornata in partita solo grazie a un’autorete del romanista Mancini, e di riassaporare il dolce gusto della vittoria che le ultime uscite amare, una su tutte quella contro la Macedonia, avevano smarrito. Barella con un missile spiana la strada della squadra di Mancini, Pellegrini con un gol sottomisura – dopo una buona azione personale di Politano – chiude virtualmente una gara in cui la formazione azzurra ha rischiato poco e dove Donnarumma ha sporcato i guantoni solo in qualche occasione. E’ un’Italia non brillantissima ma che lascia ampi margini di miglioramento quella vista sia alcuni giorni fa contro la Germania a Bologna e sia quella di ieri sera contro l’Ungheria al Manuzzi di Cesena. Il tridente dei piccoletti Raspadori-Gnonto-Politano lascia ben sperare per il futuro, senza dimenticare il grande apporto di Scamacca. Ma è sul centrocampo che si reggerà la nuova Nazionale. La precisione di Tonali, la leadership di Pellegrini e la vivacità di Barella sono l’argento vivo di una squadra che vuole tornare a trasmettere l’entusiasmo contagioso degli Europei di appena un anno fa. E le ultime prove sembrano portare proprio su quel binario che appariva smarrito. Quella di ieri è stata anche la prima volta di Alessio Zerbin, da molti indicato come l’erede di Insigne, entrato nel secondo tempo. Mentre è rimasto in panchina per tutta la gara lo stabiese Salvatore Esposito che spera nell’esordio con l’Inghilterra tra 4 giorni.
SPORT
7 giugno 2022
L’Italia batte l’Ungheria e Mancini ritrova il sorriso