Torre del Greco. Sono vere e proprie «figure mitologiche» del Comune, metà uomini e – a giudicare dalle quotidiane lamentele registrate sul territorio – metà fantasmi. Perché, complici le carenze d’organico del comando di largo Costantinopoli, trovare un vigile urbano in «servizio ordinario» lungo le strade della città è una vera impresa.
Ma in casi «straordinari» o «eccezionali» gli agenti di polizia municipale guidati dal comandante Salvatore Visone sono sempre pronti a rispondere presente.
L’ultima «prova» arriva dalla liquidazione delle indennità di ordine pubblico promossa a metà settimana dal tenente Antonio Oculato, a lungo punto di riferimento del centro operativo comunale istituito dal sindaco Giovanni Palomba – e già costato al primo cittadino un avviso di garanzia per abuso d’ufficio relativo alla nomina della staffista-politica Maria Orlando – per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19: i vigili urbani in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza si spartiranno, infatti, la bellezza di 10.887 euro per il «contributo» offerto alla causa durante la parte finale della pandemia.
Le indennità di ordine pubblico, infatti, si riferiscono al periodo tra il mese di gennaio e il mese di marzo del 2022 – in pratica, proprio il crepuscolo dell’emergenza sanitaria – e ai «servizi connessi al contenimento dell’emergenza epidemiologica Covid-19» messi in campo all’ombra del Vesuvio. Attività passate evidentemente sotto silenzio, eppure minuziosamente rendicontate al prefetto di Napoli nel prospetto «contabilità di pagamento per servizio di ordine pubblico prestato dal personale di polizia municipale».
Il premio incassato dai vigili urbani «qualificati» potrebbe alimentare ulteriori polemiche all’interno del comando di largo Costantinopoli, dove già sono scoppiati malumori per la distribuzione dei «turni extra» legati all’ordine pubblico per il servizio di spazzamento delle strade a opera della ditta Velia Ambiente. Attività particolarmente gradite ai caschi bianchi guidati da Salvatore Visone, pronti a garantire la propria disponibilità a scendere in strada.
Perché se per gli ordinari pattugliamenti del territorio c’è carenza di personale, in casi «straordinari» o «eccezionali» nessuno si tira indietro.
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