Dopo la pandemia globale, la “nuova normalità” è caratterizzata da modalità lavorative ibride e flessibili, in cui i componenti dei team collaborano anche a distanza, stando a casa o in uffici satellite, con conseguente aumento dell’utilizzo delle video call. Se prima dell’era Covid solo il 66% dei lavoratori utilizzava una webcam autonoma o integrata nel PC, oggi lo fa l’86% di chi è in smart working.
Per supportare aziende e professionisti in questo nuovo contesto, Jabra ha introdotto PanaCast, una famiglia di webcam, che combinano un’elevata qualità video e, ca va sans dire, audio, con innovative funzioni basate sull’Intelligenza Artificiale.
Oggetto di questa recensione, la PanaCast 20 è una webcam portatile semplice da usare, caratterizzata da dimensioni compatte e design elegante.
Nella confezione di vendita, oltre la webcam, ci sono una comoda custodia per il trasporto, un cavo da USB-C a USB-A, lungo 1,5 m, manuale e garanzia
La PanaCast 20, che misura 44 x 25 x 80 mm, ha una solida struttura in metallo di colore nero. Sulla faccia anteriore della webcam c’è l’obiettivo, affiancato, a sinistra e a destra, da 2 microfoni. Un terzo microfono si trova sulla faccia superiore del telaio.
Un piccolo interruttore scorrevole, sul bordo inferiore, comanda il copri-obiettivo incorporato che garantisce la privacy, impedendo riprese accidentali. Una porta USB-C, rivolta verso il basso, è sulla faccia inferiore della cam.
La PanaCast 20 va posizionata sul bordo superiore di un monitor, utilizzando la clip a ribalta, che è presente sulla faccia inferiore del telaio e può ruotare di 90 gradi. Tale clip, come il labbro inferiore della cam, è rivestita con materiale in gomma testurizzata che garantisce una presa salda. Un inserto filettato da un quarto di pollice, sempre sul pannello inferiore, consente di montarla in alternativa su un treppiede.
Una volta posizionata, va collegata, mediante il cavo in dotazione, a un PC (con sistema operativo Windows o macOS). Supporta USB 3.0 e USB 2.0 (intensità di corrente erogata superiore a 500 mA).
Essendo plug-n-play, si può utilizzare subito, senza necessità di installare alcun driver, con le applicazioni UC più diffuse (Zoom, Webex, Teams, GoToMeeting, Google Meet, ecc.). Basta selezionarla nel menù di configurazione dell’app, come cam, e, volendo, anche come microfono. A proposito dell’audio va detto che l’array di tre microfoni MEMS integrato dà il suo meglio in ambienti con molte persone, captando di tutti i presenti, vicini o lontani dalla cam, un parlato stabile e di facile comprensione.
La PanaCast 20 è una webcam da 13 megapixel con sensore immagine da 1/3,2″ ed obiettivo con ampio campo visivo (orizzontale: 90°, verticale: 75°, diagonale: 117°). La risoluzione video massima è la Ultra-HD 4K: 3840 x 2160 a 30 fps, ma ci sono anche la 1080p Full HD: 1920 x 1080 a 30 fps, e la 720p HD: 1280 x 720 a 30 fps. Lo zoom digitale è fino a 3x senza perdita di qualità a 720p. È supportata la tecnologia HDR (High Dynamic Range).
Il dispositivo Jabra, come detto, è dotato anche di Intelligenza Artificiale, che è gestita da un chipset Edge dedicato. Questo significa che l’elaborazione avviene sul dispositivo, massimizzando la velocità, la precisione e la qualità complessiva e, allo stesso tempo, riducendo significativamente il rischio di violazioni di dati.
Tra le funzioni disponibili, basate su IA, Intelligent Zoom, se attivata, segue automaticamente i movimenti del soggetto posto davanti alla cam, tracciandone il viso e mettendolo sempre al centro del inquadratura, qualunque cosa stia facendo.
C’è poi la correzione automatica dell’illuminazione che analizza la luminosità dell’ambiente in tempo reale e regola automaticamente l’immagine così da garantire sempre la migliore resa visiva possibile.
Durante la nostra prova, abbiamo verificato che la PanaCast 20, in presenza di buona illuminazione, produce un’immagine nitida. Le registrazioni di prova a 4K, in queste condizioni, mostrano molti dettagli sia del soggetto in primo piano che dello sfondo. Nelle situazioni con meno luce, ad esempio quelle in cui il viso è illuminato solo dalla luce del monitor, nonostante l’IA, sono visbili artefatti sfocati.
Infine c’è la funzione esclusiva Picture-in-Picture che consente di integrare facilmente un secondo flusso video all’interno di una finestra posta nell’immagine principale. È utilizzabile con qualsiasi piattaforma UC, anche quelle che non supportano dispositivi dual-stream.
Il software Jabra Direct, disponibile per Windows e macOS, nonostante abbia una funzione di anteprima live, non si può utilizzare per registrare o trasmettere in streaming. Serve invece ad attivare la funzione di zoom intelligente, per impostare il campo visivo, attraverso il controllo di panoramica, inclinazione e zoom, e per modificare le impostazioni di esposizione e bilanciamento del bianco, prima di utilizzare la webcam con un software di videoconferenza, registrazione o streaming dedicato.
Con Jabra Direct è possibile anche aggiornare il firmware e, a tal proposito, a luglio è previsto un aggiornamento che consentirà agli utenti di sfocare o sostituire lo sfondo di quanto inquadrato con un colore solido. A differenza degli sfondi virtuali basati su client, in cui il video originale dell’utente passa attraverso le reti e il cloud fino al client, questi effetti di sfondo vengono applicati direttamente sul dispositivo utilizzando l’elaborazione Edge AI integrata. In questo modo l’ambiente circostante ed i dati sensibili dell’utente rimangono completamente sicuri e privati, in quanto non lasciano il dispositivo.
Con un prezzo di listino di 358 euro, la Panacast 20 è attualmente in offerta su Amazon a 304 euro, una cifra elevata, che, pur essendo giustificata dalla qualità del prodotto, a nostro avviso, potrebbe renderla meno appetibile rispetto ad altri competitor di fascia alta, più abbordabili.
Gennaro Annunziata