Frattamaggiore. Un uomo avvolto dalle fiamme. L’immagine choc sul cellulare, sequenze terribili ma questa volta non c’entrano i social nè si tratta di qualche video virale.
Sono le tragiche istantanee di una realtà terribile, quelle arrivate sul telefono della fidanzata di Nicola Liguori, l’uomo di 36 anni di Frattamaggiore arrivate in diretta mentre tra i due era in corso una videochiamata.
Improvvisamente, poco dopo la mezzanotte tra giovedì e venerdì, alle spalle dell’uomo, seduto su una panchina di fronte a una cappella votiva della Madonna, è comparso – come ha raccontato la donna, di Casoria, conosciuta tre mesi fa – in viale Tiziano, zona di edilizia popolare, un’ombra che ha fatto scivolare da una bottiglia del liquido per poi accendere il fuoco con un accendino.
Sul cellulare della ragazza è apparsa come una fiammata, poi la torcia umana. Lei ha gridato a squarciagola, chiedendo aiuto per il suo fidanzato. L’uomo ha cercato di spogliarsi, togliersi di dosso gli indumenti infuocati.
Poi si è trascinato verso la casa della mamma, dove si trovava il fratello. Poco prima di arrivarvi, qualcuno, richiamato dalle urla, gli ha messo un asciugamano bagnato addosso in un disperato tentativo di sollievo. Il fratello, Biagio, lo carica in auto, e lo trasporta al vicino ospedale San Giovanni di Dio.
Poi il trasferimento, prima al centro grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli e successivamente al Policlinico di Bari. Condizioni gravissime, prognosi riservate per le ustioni sul corpo.
Perché una aggressione così feroce? “Mentre accompagnavo mio fratello in ospedale, mi ha detto il nome dell’uomo che gli ha buttato la benzina addosso e poi gli ha dato fuoco. Ma non il motivo del perchè lo abbia fatto”. Intervistato da alcuni media, Biagio, ha spiegato che forse erano due le persone che hanno agito lanciando della benzina addosso a Nicola Liguori per poi dargli fuoco.
Poi la vittima dell’aggressione ha perso i sensi. A scatenare il tutto sarebbe stata una lite precedente con un uomo del posto. Tra le ipotesi che si erano formulate, quelle relative ad un motorino conteso, una divergenza con altri ‘colleghi’ della vittima che fa lo ‘svuotacantine’, un alloggio al centro di una disputa.
Dopo la confidenza raccolta, l’annuncio che si recherà in commissariato per sporgere denuncia. Un dovere, sottolinea, per quello che hanno fatto al fratello che ora si trova a Bari “in fin di vita”, per lui “speriamo solo in un miracolo”.