Torre del Greco. «Fino a oggi abbiamo sempre ottemperato a tutti gli obblighi previsti dalle norme», ripete come un mantra il sindaco Giovanni Palomba per dimostrare la «efficienza» della sua amministrazione comunale. Arrivando a elencare tra gli «obiettivi» raggiunti dalla carovana del buongoverno di palazzo Baronale la mera approvazione del bilancio e del consuntivo durante i primi 4 anni di mandato.
Eppure, proprio un «obbligo previsto dalle norme» potrebbe – in linea puramente teorica – costare la poltrona allo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio e ai suoi fedelissimi. Entro il 31 luglio, infatti, la maggioranza deve approvare – pena la fine anticipata del mandato – la salvaguardia degli equilibri di bilancio e l’assestamento del bilancio di previsione 2022/2024. E proprio la delibera licenziata la scorsa settimana dalla giunta targata Giovanni Palomba sarà il «pezzo forte» della seduta del consiglio comunale convocato prima del tradizionale «rompete le righe» per le vacanze d’agosto.
L’appuntamento è fissato per le 8.30 di venerdì 29 luglio e non dovrebbe regalare colpi di scena: il «clima» all’interno della litigiosa maggioranza uscita dall’inciucio dell’inverno 2021 – complice il via libera alla maxi variazione da 15 milioni di euro, capace di mettere tutti d’accordo – sembra sereno e il via libera all’assestamento appare scontato. Così come la proposta di ridurre la tassa Nu per il 2022 di circa 881.000 euro, equamente distribuite tra utenze domestiche e attività commerciali particolarmente colpite dagli effetti economici della pandemia: una mossa per «alleggerire» le cartelle per un servizio mai decollato all’ombra del Vesuvio, a dispetto degli spot del delegato all’ambiente Luigi Mele e della recente «staffetta» tra la ditta Buttol e la ditta Velia Ambiente.
All’ordine del giorno dell’ultima seduta del consiglio comunale prima della pausa estiva ci sono poi una valanga di debiti fuori bilancio accumulati dall’ente di largo Plebiscito: sono 27 – al momento tutte asteriscate, ovvero all’esame della competente commissione consiliare – le delibere in attesa del via libera dell’assise per le liquidazioni di pagamento.
Tra queste, ci sono provvedimenti relativi a prestazioni eseguite tra marzo e maggio del 2020: praticamente due anni di ritardo per liquidare un servizio. Proprio i ritardi accumulati dalla carovana del buongoverno di palazzo Baronale in materia di debiti fuori bilancio sono recentemente costati al Comune una nuova bocciatura (con conseguenti spese) da parte del Tar Campania. Ma, evidentemente, i debiti fuori bilancio non rientrano – secondo il sindaco Giovanni Palomba – tra «gli obblighi previsti dalle norme».
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