Torre del Greco. La formula è volutamente ambigua, come l’atteggiamento tenuto dal Pd di Torre del Greco negli ultimi quattro anni: «Coordinatore della lista in vista delle elezioni comunali del 2023». E se da un lato suona come una «sfiducia» al segretario cittadino Salvatore Romano, dall’altro «accontenta» il principale aspirante alla fascia tricolore in casa democrat: alla vigilia delle ferie estive, infatti, Luigi Mennella porta a casa la promessa della candidatura a sindaco inseguita senza successo negli ultimi 20 anni. Al momento, toccherebbe all’ex consigliere comunale – ultima esperienza tra gli scranni del Municipio nel 2006, all’opposizione di Valerio Ciavolino – sfidare l’ex sindaco Ciro Borriello, già in campo per il ritorno a palazzo Baronale.
Nomina a sorpresa
L’accelerata è arrivata a sorpresa, senza alcuna comunicazione ufficiale. Anzi, l’ordine del giorno della riunione «urgente» convocata dalla segreteria cittadina – inviato via WhatsApp da Andrea Di Lecce, collega di studio di Luigi Mennella – prevedeva una semplice relazione sull’incontro con i segretari di circolo e la segreteria metropolitana per l’organizzazione della campagna elettorale per le politiche del 25 settembre. Neanche un accenno alle successive elezioni comunali – appuntamento fondamentale per il Pd, dopo la mancata presentazione della lista nel 2018 – né, tanto meno, alla designazione di un «coordinatore» da affiancare alla segreteria cittadina per la «costruzione di un’ampia coalizione» per il 2023. Eppure, complice il lavoro ai fianchi degli ultimi mesi, alla fine c’è stata l’attesa «investitura».
L’incubo déjà vu
L’ex consigliere comunale è stato in varie occasioni in lizza per la candidatura a sindaco della quarta città della Campania. Dopo l’esperienza del 2002 a capo di una coalizione civica, l’attuale vicepresidente di Gori venne «bruciato» nel 2007 da Alfonso Ascione, scelto come leader del centrosinistra poi sconfitto al ballottaggio da Ciro Borriello. Ancora più cocente la delusione nel 2017, quando – esattamente come oggi – sembrava tutto fatto: Luigi Mennella arrivò a convocare la conferenza stampa di presentazione da sindaco del Pd, prima di essere letteralmente sollevato dall’incarico per lasciare campo al futuro sindaco Gennaro Malinconico. Stessa «musica» nel 2018: la guerra tra correnti per la leadership dem portò alla disgregazione del Pd, costretto – a partire dal consigliere regionale Loredana Raia – a sostenere la volata dell’attuale sindaco Giovanni Palomba. Stavolta, Luigi Mennella – insieme al nuovo scudiero Domenico Maida, l’ex fedelissimo del senatore Nello Formisano – avrà dieci mesi di tempo per provare a «blindare» la propria candidatura a sindaco.
Corsa a quattro
Se il nome di Luigi Mennella dovesse resistere fino alla prossima primavera, lo «scacchiere elettorale» del 2023 potrebbe contare già su quattro pezzi. Già ufficiali, infatti, le candidature di Ciro Borriello – il primo a rompere gli indugi a inizio aprile – e di Luigi Caldarola, il «leghista mascherato» a capo della lista civica Il Cittadino. Sempre calda, poi, l’ipotesi di un bis per Giovanni Palomba mentre Forza Italia porta avanti il progetto legato a Romina Stilo – l’unica donna del ventaglio di nomi – e Luigi Mele valuta, alla luce dei disastrosi risultati sul fronte Nu, l’opportunità di una nuova corsa alle urne.
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