Torre del Greco. Dalla gazzetta ufficiale al tavolo della prefettura di Napoli. Corrono veloci i dubbi e le perplessità legate al concorso per l’assunzione di 25 precari all’ufficio politiche sociali del Comune. A neanche cento ore dall’attivazione della piattaforma per la ricezione delle domande dei pretendenti a un contratto full-time della durata di otto mesi – 13 assistenti sociali, 4 psicologi, un sociologo, sei istruttori amministrativi e un educatore professionale – i vertici di Cisl e Uil scrivono al prefetto Marco Palomba e al sindaco Giovanni Palomba per chiedere l’immediata revoca del bando. Arrivando a bollare come «scandalosa» la procedura adottata dall’amministrazione comunale per il reclutamento di nuove figure professionali in un settore «delicato» come il welfare.
Niente titoli, solo esami
A finire inevitabilmente al centro delle proteste sollevate dai sindacati, la scelta (politica) di sostituire le attuali assistenti sociali e tecnici amministrativi con nuovo personale selezionato esclusivamente per esami. Senza peso alcuno ai titoli e alle eventuali esperienze accumulate in passato: «La dirigente dell’ambito 31 ha scelto di non riconoscere l’esperienza maturata in 30 mesi di precariato al Comune di Torre Del Greco dal personale del settore, affidando peraltro sotto soglia a una società la procedura concorsuale per 25 nuove assunzioni – scrivono Giuseppe Manfredi della Cisl e Nicola Di Donna della Uil -. Una buona amministrazione comunale dovrebbe prevedere la stabilizzazione di questi lavoratori, come accade in tutta Italia. Invece, siamo qui a rincorrere indizioni di bandi con procedure atte a mettere fuori gioco personale esperto e professionale, pronto fino a oggi a garantire la fluidità dei servizi previsti dal fondo povertà e non solo». Una «strategia» dettata dalla volontà del sindaco Giovanni Palomba di accontentare gli ultimi arrivati in maggioranza e di cambiare così la «gestione politica» del settore welfare.
L’appello al prefetto
A pagare le spese della «staffetta» alle politiche sociali – secondo i sindacati – non sarebbero solo i lavoratori, ma le stesse fasce deboli. «Precari in cambio di precari: questo il senso dell’atto di indirizzo del sindaco – concludono i sindacalisti – Pertanto, ci corre l’obbligo di fare verificare alle autorità competenti, Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, attraverso un nostro specifico esposto di accertamento, le corrette procedure amministrative e della trasparenza utilizzate. E di chiedere l’immediata revoca del bando per l’assunzione di 25 unità di personale al settore politiche sociali del Comune».
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