Castellammare. «Costringere i chirurghi a lavorare in pronto soccorso, per sopperire alla carenza di personale medico, significa svuotare il reparto di Chirurgia e mettere a rischio i pazienti». E’ questa la voce del dissenso che arriva dall’interno dell’ospedale San Leonardo, dove gli ordini di servizio firmati nelle ultime settimane dal direttore sanitario Mauro Muto – costretto a mettere pezze nel pronto soccorso – stanno scatenando non poche polemiche tra i camici bianchi.Ufficialmente le bocche sono cucite, ma i chirurghi sono su tutte le furie e minacciano l’esodo di massa dall’ospedale San Leonardo se non vengono trovate soluzioni strutturali per evitare di lasciare sguarniti i reparti.«Il pronto soccorso è un reparto autonomo dove non è prevista la figura del chirurgo ma di medici che possano avere una formazione chirurgica ed internistica, il chirurgo fa parte di un altro reparto dove svolge il suo operato», precisano i medici che stanno conducendo una battaglia interna dopo i disagi patiti soprattutto nell’ultimo fine settimana. «La direzione sanitaria del presidio ospedaliero del San Leonardo obbligando, per colmare la carenza di medici in pronto soccorso, i chirurghi a lavorare in pronto soccorso fa si che il reparto di chirurgia molto spesso rimane incustodito lasciando un solo medico o nessun medico», continuano i camici bianchi che ritengono che sovraccaricare chi lavora in Chirurgia con turni in pronto soccorso non possa rappresentare una soluzione.«Non è giusto lasciare il reparto senza medico o con un unico medico tenendo presente che il chirurgo deve salvaguardare l’incolumità dei pazienti di reparto», si sfoga un camice bianco all’uscita dall’ospedale raccontando di dover prestare assistenza «anche per i numerosi ricoveri in barella disposti dalla direzione, quelli degli altri reparti, se necessario di notte anche i pazienti urologici ed ortopedici essendo il chirurgo anche guardia intervisionale notturna deve provvedere alle consulenze ed a garantire gli interventi d’urgenza nonché l’assistenza dei pazienti oncologici di reparto».Un impegno che non può coincidere, secondo i chirurghi, con un ulteriore impiego nel pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo. «Le autorità competenti devono prendere atto delle problematiche del pronto soccorso ma anche e soprattutto del reparto di Chirurgia e di provvedere alla soluzione tenendo presente che questa situazione di emergenza è cronica e non può essere risolta con provvedimenti di urgenza che tutelino il pronto soccorso sovraccaricando il reparto di Chirurgia mettendo in serio pericolo i pazienti della chirurgia», si sfogano i medici arrivando a ipotizzare anche azioni di protesta. «L’esodo di cui parlava il primario del Pronto Soccorso qualche giorno fa potrebbe iniziare proprio dai chirurghi», dicono i medici che ricordano «la chirurgia ha uno dei più alti indici di performance sia per il gom che per l’urgenza in tutta l’Asl Napoli 3 Sud».
CRONACA
10 agosto 2022
Castellammare, i chirurghi in fuga dall’ospedale San Leonardo