L’ordigno esplosivo installato sull’auto della giornalista e politologa Darya Dugina è stato fatto esplodere a distanza. Lo afferma la polizia russa. “Il caso è risolto”, ha aggiunto una fonte della polizia alla Tass. Per i servizi russi di intelligence, “il crimine è stato preparato e commesso dai servizi segreti ucraini. L’esecutrice è la cittadina ucraina Natalia Vovk, arrivata in Russia il 23 luglio e uscita dal Paese dalla regione Pskov, da dove ha raggiunto l’Estonia”. Dall’Ucraina continuano a negare ogni coinvolgimento nella vicenda. «La propaganda russa vive nel mondo della fiction. Una donna e la figlia di 12 anni sono state incaricate di aver fatto saltare in aria l’auto della propagandista Dugina? Incredibile» Così scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak, in un riferimento alla donna identificata come presunta esecutrice dell’attentato. Secondo Podolyak «Le vipere nei servizi speciali russi hanno iniziato la loro lotta di potere interna».
CRONACA
22 agosto 2022
Comandato a distanza l’ordigno che ha ucciso Darya Dugina. Intelligence russa: sono stati gli ucraini