Torre del Greco. La bocciatura del bando per l’assunzione di 25 nuovi precari del welfare in Comune rischia di scatenare l’ennesimo terremoto politico (e non solo) a palazzo Baronale. Con il sindaco Giovanni Palomba tirato per la giacca dagli alleati dell’ultima ora – determinati a portare avanti il concorso dei veleni già finito all’attenzione della prefettura di Napoli – e a caccia di una soluzione in grado di accontentare tutti gli esponenti della maggioranza senza accendere ulteriori «fari» sul municipio. La decisione finale è attesa per oggi, quando la giunta guidata dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio si esprimerà sulle due ipotesi in campo: confermare l’attuale procedura attraverso una «deroga» al regolamento comunale – un vero e proprio atto di forza da formalizzare con un apposito indirizzo dell’esecutivo cittadino – oppure, in scia alle «indicazioni» arrivate dal responsabile dell’anti-corruzione Pasquale Incarnato, revocare il bando e promuovere un secondo avviso pubblico per selezionare i 25 professionisti da assumere per otto mese al settore politiche sociali.
La fuga dall’aula
Lo stato confusionale in cui è piombata la «terza maggioranza» di Giovanni Palomba si è manifestato al momento dell’appello per la seduta monotematica del consiglio comunale chiamata a discutere – dietro iniziativa della «minoranza attiva» formata da Luigi Caldarola, Vittorio Guarino, Vincenzo Salerno e Santa Borriello – le «anomalie» del bando di concorso sollevate a inizio agosto e confermare dalla recente relazione del segretario generale. Al netto del sindaco, la maggioranza ha disertato l’appuntamento in aula: niente numero legale e riunione rinviata a oggi in seconda convocazione.
Il giorno della verità
Prima della seduta-bis, la carovana del buongoverno dovrà decidere la strada da imboccare per uscire dall’imbuto del concorso dei veleni: la linea oltranzista capeggiata da Dario Colombo – il commissario cittadino di Forza Italia «alter ego» dell’ex vicesindaco Donato Capone, specialista delle politiche sociali – punterebbe alla conferma dello status quo, in deroga al regolamento comunale. La linea attendista, meno «interessata» alla vicenda, preferirebbe ripartire da zero con un bando per titoli e esami in modo da non finire nel tritacarne politico dell’opposizione. In ogni caso, i contratti degli attuali lavoratori in forza al settore politiche sociali – in scadenza il prossimo 30 settembre – potrebbero essere prorogati di (almeno) 15 giorni e le prove scritte in programma la prossima settimana rinviate a data da stabilire.
Le reazioni politiche
Soddisfatto Luigi Caldarola: «La relazione del segretario generale conferma le criticità evidenziate dall’opposizione a inizio agosto – spiega l’ex esponente di maggioranza -. Il bando partorito dall’amministrazione comunale rischiava di essere eccessivamente “discrezionale” nella parte delle selezioni. La massima equità e trasparenza deve essere, invece, alla base di qualsiasi procedura concorsuale».
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