Fino a qualche anno fa, almeno il primo giorno di scuola era sacro: le strade pulite, le aiuole curate e i marciapiedi sgombri da qualsiasi tipo di rifiuto. Poi dopo ritornava il solito schifo, con il quale purtroppo i cittadini stabiesi hanno imparato a convivere, senza protestare. Ma stavolta si è andati oltre: nemmeno il primo giorno di scuola si è potuta vedere una piazza in condizioni decenti e i bambini e i loro genitori sono stati costretti a fare quasi lo slalom tra la monnezza, schivando una volta un divano lasciato sul marciapiede, una volta una sedia a sdraio abbandonata ai bordi della strada. E ancora cartoni delle pizze, bottiglie di vetro, resti di cibo e buste di plastica. Un ritorno in classe amaro per gli alunni della scuola Basilio Cecchi di Castellammare di Stabia, per i quali la campanella è suonata prima rispetto agli altri coetanei. Una scelta della dirigenza scolastica, sulla scorta di un calcolo dei giorni segnati in rosso sul calendario e delle ore di studio da garantire ai ragazzini che secondo i vertici dell’istituto potevano essere rispettati solo anticipando l’inizio delle lezioni. La rabbia è che stavolta non c’è nemmeno un sindaco, un assessore o un consigliere eletto in zona contro cui lamentarsi per la mancata pulizia di un’area attraversata da centinaia di bambini. E questo forse rende ancor più evidente che il grande problema dell’efficienza della macchina comunale è ben lungi dall’essere risolto. Chi dovrebbe tutelare i cittadini dagli incivili che scaricano rifiuti in ogni angolo della città, non è in grado di farlo. Chi dovrebbe assicurarsi di garantire un minimo di decoro urbano, nemmeno. La speranza è che gli alunni che torneranno in classe lunedì, negli altri istituti, possano essere più fortunati. Almeno il primo giorno. vt ©riproduzione riservata
CRONACA
9 settembre 2022
Il rientro in classe facendo lo slalom tra i rifiuti, il degrado a Castellammare