Torre del Greco. La resa dei conti sul concorso della discordia per l’assunzione di 25 nuovi precari del welfare in municipio si consuma in meno di tre minuti, il tempo necessario al sindaco Giovanni Palomba per «sfiduciare» il capo dell’assise Gaetano Frulio e per invitare la maggioranza a lasciare l’aula del consiglio comunale. La conseguenza? Niente numero legale e niente discussione sul bando dei veleni, ora destinato – dietro richiesta della «minoranza attiva» di palazzo Baronale – a finire, insieme a tutti gli atti della procedura, sotto i fari della procura di Torre Annunziata e della Corte dei Conti di Napoli.
I separati in casa
Il consiglio comunale monotematico sul caso-concorso è diventato per spezzare otto mesi di (sofferta) convivenza tra il sindaco Giovanni Palomba e il capo dell’assise Gaetano Frulio, passato a fine dicembre all’opposizione senza mollare la poltrona d’oro da 3.700 euro lordi al mese. «Assistiamo all’ennesima assurdità istituzionale e politica perpetrata dalla presidenza del consiglio comunale nei riguardi del sindaco e dell’intera comunità di cittadini – l’affondo del primo cittadino in apertura di seduta – costretti a vedere impiegati soldi pubblici per lo svolgimento di attività legate a capricci personali e scaramucce di parte anziché a oggettive ragioni di ordine civico. Si tratta di un ennesimo, eclatante e inammissibile atteggiamento tutt’altro di garanzia e di imparzialità, come dovrebbe essere proprio della funzione di presidente del consiglio comunale». Un’entrata a gamba tesa, accompagnata da una serie di considerazioni sulle «gaffe istituzionali» di Gaetano Frulio e conclusa con l’invito alla maggioranza a lasciare l’aula «riservandomi la facoltà di operare le opportune valutazioni sulla sua manifesta imparzialità». Come dire: le ragioni per la sfiducia ci sono tutte, ora comincia la caccia ai «numeri».
Gli atti alla procura
Alla luce del «bavaglio» arrivato dai banchi della maggioranza – l’unico a intervenire in aula è stato il delegato al personale Nello Formisano, pronto a sottolineare di non essere mai stato messo a conoscenza della procedura concorsuale – i quattro promotori (gli unici «superstiti» in aula) dell’interpellanza sul bando dei veleni hanno chiesto l’invio di tutti gli atti in procura e alla corte dei conti.
Lo stop alle selezioni
A due ore dal termine del consiglio comunale è arrivata la sospensione ufficiale delle selezioni – le prove scritte per i 600 candidati erano in programma il prossimo 13 e 14 settembre – decisa dalla «esigenza di tendere al ripristino del principio di legalità – si legge nel provvedimento a firma della dirigente Claudia Sacco – considerato come i vizi emersi non assumono solo natura formale, procedimentale o di incompetenza, ma sono sostanziali». Esattamente come sostenuto dall’opposizione a inizio agosto e confermato a settembre dal segretario generale Pasquale Incarnato.
Niente proroghe
In ogni caso – in attesa del nuovo avviso pubblico – i contratti in scadenza il 30 settembre degli attuali precari del welfare non saranno prorogati. Con buona pace dei servizi alle fasce deboli del territorio.
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