Orfeo Mazzella, candidato col Movimento Cinque Stelle nel collegio campano. Che tipo di campagna elettorale sta vivendo?
«C’è un grande entusiasmo inaspettato tra i cittadini. Alcuni sono disinformati e a loro racconto ciò che non hanno letto o sentito dai media. Molti si stanno mettendo in gioco e mi aiutano in maniera spontanea e sto trovando sostegno tra cittadini che votavano a sinistra e al PD e da imprenditori e commercianti che non vogliono essere rappresentati dalla destra perché faranno gli interessi del nord».
Pensate di ripetere lo stesso exploit del 2018?
«In questo territorio il M5S ha raccolto il 56% dei consensi e il collegio Torre del Greco è stato il secondo collegio in Italia che ha raccolto più voti. Voglio ringraziare i parlamentari al secondo mandato del M5S per questo. Quelle cifre sono il prossimo obiettivo futuro, ora sono concentrato nello sconfiggere l’uninominale della Lega con un voto in più, così come i cittadini hanno già fatto nel 2018».
Quali errori sono stati commessi e che conseguenze potrebbero avere?
«Sono stati 5 anni difficili. Il M5S è stato costretto dalla legge elettorale ad allearsi con forze politiche e leader che sono state inaffidabili ma nonostante tutto il M5S ha realizzato 80% del suo programma, nonostante alcuni traditori interni. Ora queste persone non ci sono più e siamo diventati di nuovo attraenti per i cittadini. Per questo abbiamo un agenda più definita sul sociale e sull’ambiente, siamo i più esperti su questo tema e più credibili. Durante il governo Conte 2 sono state ridotte le disuguaglianze e con il superbonus è ripartita l’edilizia sul nostro territori, con grandi benefici non solo per le aziende, ma anche per l’indotto, sia materie prime che maestranze e artigianato. E tutto questo migliorando l’ambiente e risparmiando in bolletta. Anche in questi giorni i parlamentari hanno lottato in Senato per sbloccare la cessione dei crediti e il decreto aiuti bis risolverà questo problema, riportando in pista le 40mila aziende bloccate, insieme ai lavoratori e alle famiglie che non vedono terminare i loro cantieri».
Il Reddito di cittadinanza è uno strumento che ha consentito di aiutare anche famiglie in difficoltà. Ma ha prestato il fianco anche a clamorosi utilizzi negativi: cosa secondo lei va fatto?
«Il reddito di cittadinanza ha salvato un milione di persone secondo l’ISTAT e le destre che vogliono toglierlo hanno intenzione di scatenare una guerra tra poveri per distrarre i cittadini e utilizzare i soldi per tagliare le tasse ai ricchi.I centri dell’impiego non funzionano per colpa dei presidenti di regioni che non hanno utilizzato il miliardo di euro stanziato per i centri dell’impiego. Io introdurrei qualche controllo in più a monte con le certificazioni di residenza e anagrafiche ed altri requisiti, bloccando la procedura all’inizio. Ma ricordiamo che le truffe in questo settore sono solo dell’1%».
Lei è un attivista di Torre Annunziata, città sciolta per camorra. Secondo lei si parla abbastanza di criminalità organizzata in questa campagna elettorale?
Il M5S lo fa da tempi non sospetti. E’ l’unico che voleva la legge sull’ergastolo ostativo per non far terminare il regime speciale per i camorristi, bloccata dalle altre forze politiche al Senato. Il Presidente Giuseppe Conte è l’unico leader politico che è venuto a Torre Annunziata dopo lo scioglimento del comune. E sempre il M5S candida in Parlamento il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato del pool antimafia con Giovanni Falcone e con Paolo Borsellino».
Cosa porta nel suo programma elettorale della forte esperienza vissuta a Torre Annunziata?
«La mia vita professionale è nel settore sanitario ed io posso portare un contributo competente in questo settore per ridurre le liste di attesa, per una digitalizzazione dei servizi e ridurre i costi per i cittadini perché la povertà in questo territorio è anche causa della riduzione di 2 anni di aspettativa di vita rispetto alla media nazionale. E qui le colpe sono del centrosinistra che governa la regione da quasi 10 anni».