Sostenere la proposta di un tetto europeo al prezzo del gas, fissare un tetto nazionale, “anche valutando uno scostamento di bilancio”, per farsi carico dell’80% degli extracosti sostenuti da imprese e famiglie e “favorire la ricerca sul nucleare pulito”. Sono alcune delle proposte contenute nel documento della Conferenza delle Regioni per far fronte al caro energia con il quale i governatori chiedono un intervento urgente per destinare il surplus del gettito all’abbattimento delle bollette emesse. “L’emergenza energetica che sta vivendo il paese è senza precedenti e sta mettendo in seria difficoltà l’intero tessuto produttivo” dicono i governatori chiedendo di far fronte alle esigenze di famiglie e imprese con “un’azione condivisa” tra governo e regioni.
Il documento si articola su due direttrici che individuano proposte “sintetiche e operative” emergenziali e di medio-lungo periodo. Tra le prime rientrano, tra le altre, il potenziamento del credito di imposta in merito alla spesa sostenuta dalle imprese per l’acquisto della componente energetica almeno fino a fine anno, la possibilità di rinviare l’esposizione delle perdite delle imprese ai due anni successive nel caso in cui queste vadano ad erodere il capitale sociale, l’ampliamento anche alle imprese non energivore dei beneficiari del credito d’imposta, l’estensione della rateizzazione delle bollette scadute a giugno per una durata di massimo dieci mesi, disancorare il prezzo dell’energia da quello del gas, sterilizzare oneri, accise e Iva sugli aumenti indiscriminati di gas, energia elettrica e carburanti, vietare ai gestori di energia di imporre ai clienti l’anticipo dei pagamenti.
Lo scostamento di bilancio per fissare un tetto nazionale al prezzo del gas e il favorire la ricerca sul nucleare pulito rientrano invece nelle proposte di medio e lungo periodo. Tra queste, le Regioni chiedono anche misure per incentivare l’auto produzione di energia rinnovabile e per accelerare il trasferimento degli extra profitti delle imprese energetiche e dei trader a favore delle altre imprese, soprattutto quelle energivore; l’accelerazione di provvedimenti che possano favorire la rapida installazione di impianti fotovoltaici; un piano emergenziale per la costruzione di infrastrutture energetiche; ampliare la platea dei destinatari del bonus energia estendendolo ai nuclei familiari con Isee fino a 30mila euro; istituire un reddito energetico nazionale; introdurre deroghe ai limiti imposti alla qualità dell’aria; accelerare i provvedimenti che favoriscano la realizzazione di termovalorizzatori utili a produrre energia elettrica per le imprese energivore.