Onorevole Nappi, la questione abbattimenti entra prepotente in questa campagna elettorale. Cosa pensa si debba fare immediatamente?
“Il termine da lei ha utilizzato è il più giusto: immediatamente. La prima proposta che presenterò in Parlamento sarà quella del condono per gli abusi edilizi di necessità in Campania. Nel frattempo ho chiesto al Prefetto di Napoli di intervenire con una moratoria per fermare gli abbattimenti almeno fino all’insediamento del nuovo Governo nazionale. Siamo di fronte ad una situazione gravissima anche per l’ordine pubblico ancor di più ad una settimana dall’apertura dei seggi”.
La Cassazione ha dato il triplice fischio: lockdown finito, si può tornare ad abbattere. E la politica che fa?
“La politica rispetta le sentenze, ma ha il dovere di cambiare le leggi che non funzionano. Ecco perché ci vuole una norma che stabilisca espressamente lo stop definitivo agli abbattimenti”.
A Castellammare c’è un dramma sociale.
“Come si può pensare che una famiglia sbattuta fuori di casa non sia un dramma. Ora lei lo moltiplichi per 22. Che cos’è questa, se non una immane tragedia? Vogliamo girarci dall’altra parte? Preferiamo la politica che tende la mano alle persone o quella che magari promette posti di lavoro in cambio di voti? Io non ho esitazioni a stare dalla parte di chi vive drammi come questo”. Allargare le maglie significa dare sempre meno responsabilità a chi copre di cemento i nostri territori?
“C’è bisogno di chiarezza e di fare una netta differenza tra palazzinari e speculatori e chi ha compiuto un abuso edilizio di necessità. E per abuso di necessità intendo quello che un padre di famiglia ha realizzato per assicurare un tetto sulla testa ai propri figli, spesso dopo aver atteso per anni un segnale di attenzione dalla politica. Noi, del resto, non proponiamo nemmeno un metro cubo di cemento in più, sia chiaro. Chi ha coperto il nostro territorio di cemento e di veleni, deve pagare. Chi ha dovuto compiere, magari 30 anni fa di fronte all’impossibilità di ottenere una licenza e in mancanza di case popolari, un abuso di necessità per far fronte ad un diritto primario, deve essere aiutato. Anche perché le responsabilità delle Istituzioni in questo campo sono certamente assai maggiori di quelle dei cittadini”.