Napoli. Dopo la Gran Bretagna, anche in Italia scatta la prima protesta nazionale contro i rincari abnormi delle tariffe di luce e gas, con il Codacons che lancia lo ‘’Sciopero delle bollette’’ offrendo assistenza legale agli utenti schiacciati dal caro- energia che vogliono sospendere il pagamento delle fatture. “Una iniziativa di solidarietà sociale – spiega il Codacons in una nota- quella dell’associazione che si basa sulle norme del codice civile e sulla Costituzione Italiana, e tesa a consentire alle famiglie che hanno difficoltà economiche di sospendere in questo momento di emergenza il pagamento delle bollette versando solo parzialmente gli importi delle fatture, in virtù della causa di forza maggiore e sulla base delle disposizioni del nostro codice civile”.
L’art. 1256 c.c. prevede infatti che ‘’L’obbligazione si estingue quando, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile. Se l’impossibilità è solo temporanea, il debitore finché essa perdura, non è responsabile del ritardo nell’adempimento’’.
Gli utenti potranno scaricare sul sito del Codacons un modulo da inviare alla propria società di fornitura di gas e luce, in cui si comunica formalmente di essere costretti a sospendere il pagamento integrale della bolletta, provvedendo al pagamento della fattura in modo parziale, versando cioè un acconto pari al 20% della bolletta, in quanto impossibilitati a sostenere l’importo maggiorato delle utenze – spiega l’associazione – Ciò anche sulla base dei principi correttezza, buona fede e solidarietà sociale, considerato che sui contratti a prestazioni corrispettive, la giurisprudenza prevede e riconosce l’esistenza di un “dovere di solidarietà” nei rapporti intersoggettivi (articolo 2 Costituzione).
Per aderire all’iniziativa, partecipare allo ‘’Sciopero delle bollette’’ e sospendere o pagare solo parzialmente le fatture di luce e gas, è sufficiente seguire le istruzioni riportate sul sito www.codacons.it.
Accanto al Codacons anche Legambiente è pronta a sostenere una battaglia per l’energia. “Nei prossimi cinque anni- dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente- il nuovo esecutivo non potrà permettersi gli errori commessi dal governo Draghi, nato sotto l’egida di una auspicata transizione ecologica che avevamo salutato con favore in occasione delle consultazioni, insieme a Greenpeace e WWF, e che invece si è caratterizzato per una narrazione in negativo della “rivoluzione green” paragonata ad un bagno di sangue, per le politiche orientate alla diversificazione dei paesi da cui ci approvvigioniamo di gas fossile e non per quelle finalizzate alla riduzione delle bollette e della nostra dipendenza dall’estero, puntando su semplificazioni efficaci e iter autorizzativi veloci di impianti a fonti rinnovabili e dell’economia circolare, nuovi accumuli e reti. Da parte di tutti i partiti, a cominciare da quelli che sosterranno il prossimo governo, ci aspettiamo più coerenza rispetto allo storico voto unanime del febbraio scorso, che ha portato all’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’interesse delle future generazioni. Occorre, dunque, correggere la rotta rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Noi non faremo mancare il nostro contributo, come dimostra l’Agenda di Legambiente che abbiamo presentato ai partiti e che mette al centro la difesa dell’ambiente e gli interessi delle imprese e delle famiglie”.
Dopo l’iniziativa nazionale Legambiente organizzerà in 15 regioni eventi pubblici per presentare l’Agenda. Sarà inoltre possibile, per tutti i cittadini, sottoscrivere l’appello ai prossimi Governo e Parlamento per chiedere di intervenire subito contro la crisi climatica ed energetica, con misure concrete, immediate e durature per la transizione ecologica dell’Italia. Un passaggio necessario per il risparmio.