Torre del Greco. Da un lato, i sindacati impegnati in una mediazione last-minute per provare a «salvare» posti di lavoro e servizi ai cittadini. Dall’altro, il «cerchio magico» delle politiche sociali – il sindaco Giovanni Palomba e i neo-alleati Donato Capone e Dario Colombo, l’ex vicesindaco di Ciro Borriello e il commissario locale di Forza Italia – fermo sulla linea dura decisa all’indomani dello stop al concorso dei veleni per 25 assunzioni a tempo determinato al settore welfare. Al centro, sedici precari destinati a lasciare l’incarico ricoperto per circa due anni e mezzo e a svuotare un ufficio-chiave per le fasce deboli del territorio. Oggi, come da contratto, l’addio alle scrivanie al terzo piano degli ex Molini Meridionali Marzoli. Dove resteranno, salvo nuove disposizioni del sindaco, solo tre lavoratori.
L’ultima trattativa
La mancata proroga dei contratti in scadenza il 30 settembre era stata annunciata dal «cerchio magico» delle politiche sociali già all’indomani dello stop al bando dei veleni, fermato dalle «anomalie» rilevate dall’opposizione in consiglio comunale: «Se non possiamo assumere nuovi assistenti sociali, non lasceremo chi è entrato all’epoca della “gestione” di Luigi Caldarola», la presa di posizione degli alleati dell’ultima ora di Giovanni Palomba. Una «strategia» ribadita all’indomani delle elezioni del 25 settembre, durante una riunione «ristretta» a palazzo Baronale alla presenza del delegato alle politiche sociali Antonio D’Ambrosio. Non a caso, al tentativo finale di mediazione avanzata dai sindacati non si sono presentati esponenti politici bensì il dirigente del settore personale Andrea Formisano. Costretto, in pratica, a ribadire l’impossibilità di procedere anche alla proroga di un solo contratto.
Il nuovo scenario
A partire dalla prossima settimana, dunque, l’ufficio welfare del Comune sarà praticamente svuotato. E i tempi per la riapertura del bando dei veleni non si annunciano brevi: l’ottimistica stima dei vertici di palazzo Baronale si aggira intorno al mese, ma – alla luce dei precedenti flop e dei tempi dell’amministrazione comunale – il rischio concreto è di arrivare a Natale, periodo in cui storicamente le attività del settore politiche sociali aumentano in maniera vertiginosa, senza personale. E senza, dunque, la garanzia di assicurare i servizi essenziali alle fasce deboli del territorio.
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