Torre del Greco. Gli effetti della crisi economica «entrano» in classe e rischiano di penalizzare gli alunni e gli studenti della quarta città della Campania, alle prese con un boom-povertà mai registrato in passato all’ombra del Vesuvio. Il dato emerge con drammatica evidenza dall’ultimo report dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Palomba in relazione agli ammessi al beneficio delle cedole librarie – i «cari» buoni libro – destinato agli iscritti a scuole medie e istituti superiori con reddito familiare inferiore ai 13.300 euro. Quest’anno il numero di domande arrivate al settore pubblica istruzione del Comune ha sfondato il muro di quota 3.000 e la bellezza di 2.960 istanze sono state accolte dall’ente di palazzo Baronale. Insomma, l’allarme povertà scattato all’indomani dello scoppio dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e proseguito l’anno successivo – a ottobre del 2020 furono assegnate 1.600 cedole, mentre a ottobre del 2021 furono distribuiti 2.408 buoni libro – sembra non conoscere freni. Basti pensare ai numeri pre-pandemia per toccare con mano il «cambio di passo» registrato nell’ultimo triennio: storicamente, infatti, la media delle cedole librarie riconosciute per le scuole secondarie – come sottolineano dal Comune – non aveva mai superato le 800/900 unità.
Gli effetti della crisi
I numeri evidenziano come – a partire dal 2020 e fino a oggi – le famiglie in difficoltà economiche siano praticamente triplicate e oggi superino il 10% della popolazione complessiva di Torre del Greco. Di qui, la decisione della carovana del buongoverno di palazzo Baronale di aumentare gli sforzi per non lasciare nessuno indietro tra i banchi di scuola: «Gli effetti della crisi sono sotto gli occhi di tutti, ovunque – premette Enrico Pensati, vicesindaco con delega alla pubblica istruzione -. L’emergenza Covid-19 e poi la guerra tra Russia e Ucraina con conseguente aumento di tutti i generi alimentari e delle bollette hanno avuto conseguenze economiche anche sulla vecchia piccola borghesia e sulle famiglie monoreddito, magari statale. Per questa ragione, quest’anno abbiamo deciso di assegnare cedole secondarie dal valore complessivo di circa 600.000 euro».
Sostegni record
Una somma praticamente superiore di un terzo alle risorse – circa 393.000 euro – trasferite dalla Regione Campania. «In passato si spendeva circa 60-70% delle risorse regionali – prosegue Enrico Pensati – Ora sarà necessario incrementare i fondi di circa 200.000 euro. Potremo farlo proprio attingendo alle economie derivanti dagli stessi fondi non spesi prima del 2020 che, altrimenti, avremmo dovuto restituire alla Regione Campania». Una scelta per frenare l’allarme povertà tra i banchi di scuola e consentire a tutti gli alunni del territorio di portare avanti i propri studi senza pesare sul bilancio delle proprie famiglie.
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