Torre del Greco. Una corsa contro il tempo per arrivare alla sentenza entro il mese di marzo del 2023. Quando, cioè, mancherebbe (almeno) un mese alla presentazione delle liste per le prossime elezioni comunali.
E’ l’obiettivo dell’ex sindaco Ciro Borriello, già in campo per tornare alla guida di palazzo Baronale: una sfida a cui lo storico leader del centrodestra all’ombra del Vesuvio conta di arrivare senza la pesante zavorra di un processo per corruzione in ambito politico sulle spalle.
Il chirurgo plastico di via del Monte è convinto di avere già dimostrato – grazie al lavoro del proprio pool di avvocati e alle «lacune» emerse durante gli interrogatori degli investigatori – la propria estraneità ai fatti contestati dalla procura di Torre Annunziata. Non a caso – d’accordo con i propri legali – ha già rinunciato al controinterrogatorio dell’ex segretario generale Anna Lecora, in modo da «guadagnare» un’udienza.
Durante il prossimo appuntamento in aula – in programma a metà novembre – dovrebbe essere completata la lista dei testimoni del pubblico ministero. Ciro Borriello si è già detto disposto a rinunciare a tutti i propri testimoni e alla possibilità di essere ascoltato dai giudici per raccontare la propria versione dei fatti.
Insomma, la strada è chiara: provare a «snellire» il dibattimento per arrivare alla sentenza di primo grado in pochi mesi. In modo da arrivare – in caso di assoluzione – alla vigilia del voto con il ruolo di «favorito» e senza alcuna zavorra giudiziaria.
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