Finisce in Tribunale la vicenda dell’ex deputata del Movimento Cinque Stelle, Teresa Manzo eletta nel 2018 nel collegio di Castellammare. L’ex parlamentare del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo, tramite i legali Raffaele Troiano e Ferdinando Striano, ha deciso di querelare gli autori del dossieraggio di cui è finita vittima lo scorso mese di agosto. Dopo aver vinto le parlamentarie, infatti, sulla base di un audio tratto da una telefonata intercorsa tra due soggetti e successivamente reso pubblico, è stata cancellata dalle liste dei candidati del Movimento nel collegio Campania 1 P-02 a poche ore dalla loro presentazione ufficiale con l’accusa di aver inquinato il voto degli iscritti che l’aveva vista primeggiare con 708 preferenze. “Ne ho ricevuto un grave danno d’immagine personale, professionale e politico – dichiara l’ex deputata – Per questo ho deciso di difendere la mia reputazione anche in sede giudiziaria. Non è mio costume rivolgermi ai tribunali, ma ho preso questa decisione perché con me, indirettamente, sono state infangate anche tante persone che mi hanno supportato in questi anni, oltre che la mia famiglia, i miei amici e tanti attivisti che avevano riposto in me la loro fiducia” le parole dell’ex parlamentare. “Spero che si possa giungere al più presto ad un chiarimento anche con il Movimento che ad oggi purtroppo rimane silente di fronte alle mie richieste di confronto. Eppure ciò che è successo è grave: sono stata lesa nell’onorabilità con una tempesta mediatica perfetta che ancora oggi danneggia la mia immagine. Dopo anni di impegno politico che ho portato avanti con lealtà, trasparenza e al servizio del territorio mi sono ritrovata sola davanti ad accuse infamanti. Per questo sono pronta a far valere le mie ragioni. Lo devo anche di fronte ai tantissimi attestati di stima che continuo a ricevere dagli attivisti, dai cittadini che incontro per strada e che ancora si dicono stupiti dalla mia esclusione, e da parte di tutti coloro con i quali ho lavorato in questi anni e per i quali voglio continuare ad impegnarmi” spiega Teresa Manzo. Che ancora adesso non riesce a capacitarsi di quello che è accaduto: “E’ chiaro che c’è principalmente un dispiacere umano perché in questi cinque anni ho preso in carico molte istanze dei cittadini e mi è dispiaciuto non poterle completare e non portarle a termine. Ciò che mi fa più rabbia è che il Movimento non mi hai mai risposto, ma aspetto ancora per esprimere il mio pensiero completamente”. La Manzo era lanciatissima verso una ricandidatura che, considerando il risultato poi ottenuto dal Movimento guidato da Giuseppe Conte in provincia di Napoli, avrebbe significato una vittoria sicura e il bis in Parlamento. “Non mi somo data una spiegazione rispetto a ciò che è accaduto. Potrebbe essere che mi stavo facendo strada, posso aver dato fastidio a qualcuno, ma non sono auto celebrativa. Risultate la più votata sul territorio per me significava che avevo lavorato bene in questi anni, diventando un punto di riferimento”.Rispetto a chi possa essere il mandante la Manzo non si sbottona. “Vedremo dalle indagini cosa uscirà. Certo se mi sono decisa a querelare è perchè voglio che si faccia chiarezza fino in fondo”. Il nome, nella denuncia, Teresa Manzo lo ha fatto. Ma per ora preferisce non rivelarlo.
CRONACA
25 ottobre 2022
L’ex deputata Teresa Manzo va in Procura: “Dossieraggio contro di me”