Dovevano terminare il 30 ottobre i lavori di messa in sicurezza della facciata della chiesetta del 600 del Capo Rivo, rione del Centro Antico, invece, con largo anticipo, sono stati ultimati ieri pomeriggio, con la rimozione delle impalcature poste sulla chiesa del Santissimo Crocifisso. La strada sbarrata da circa un mese e mezzo, è stata riaperta lunedì mattina. Potrebbe sembrare la fine di un incubo per i residenti, quella di vedersi crollare da un momento all’altro tutto addosso, ma i soli lavori eseguiti sulla facciata, per chi dal 14 agosto passeggia impaurito per le strade del Capo Rivo, sono una presa in giro. Se all’esterno la facciata della chiesa è tornata ad uno stato accettabile, basta spalancare il portone della cappella del 600 per rendersi conto che in realtà nulla è cambiato. Infatti il solaio della chiesa è completamente crollato, le navate sono piene di crepe, con le macerie e le panche tutte ammassate. «Questi lavori sono stati fin dall’inizio una vera e propria presa in giro – raccontano i residenti – Qui crolla tutto, a che cosa serve fare solo i lavori sulla facciata se all’interno ci sono chiari segni di cedimento? Siamo stanchi, e soprattutto arrabbiati perché non si scherza con le vite delle persone. È l’ennesima dimostrazione che qui veniamo considerati cittadini di serie B». Un incubo che sembra non terminare mai. Iniziato la notte del 14 agosto, quando un boato svegliò tutto il quartiere per il crollo di una palazzina, per un mese il quartiere fu abbandonato al proprio destino.
CRONACA
27 ottobre 2022
Castellammare. Rischio crolli al Caporivo, riaperta la strada. I residenti: «Lavori farsa»