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Castellammare. Lino D’Angiò porta in scena la “Napoletanità”: «Farei una commedia “no sense” con Spalletti»
CRONACA
30 ottobre 2022
Castellammare. Lino D’Angiò porta in scena la “Napoletanità”: «Farei una commedia “no sense” con Spalletti»
Tiziano Valle

Un congresso sulla cultura napoletana, un viaggio tra modi di fare e di dire, raccontati in maniera esilarante con monologhi e imitazioni dei personaggi celebri della Napoli di oggi e di ieri. Questo è “Lezioni di napoletanità”, lo spettacolo teatrale che Lino D’Angiò, Alan De Luca e lo scrittore Amedeo Colella porteranno in scena il prossimo 25 novembre al teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, nell’ambito del cartellone di Ciemme Eventi che vedrà nelle settimane successive esibirsi altri artisti molto apprezzati dal grande pubblico come Mariano Bruno, Biagio Izzo, Peppe Iodice, Francesco Procopio e Maria Bolignano. La rassegna, dunque, parte con Alan De Luca e Lino D’Angiò che a quasi trent’anni dallo straordinario successo del programma cult Telegaribaldi sono ancora insieme a intrattenere il loro pubblico. D’Angiò, com’è cambiata la televisione, anche locale, rispetto agli anni Novanta. «E’ cambiata molto, perché gli investimenti da parte delle emittenti si sono ridotti quasi a zero. Oggi si punta quasi esclusivamente al calcio, non c’è più grande volontà a fare queste trasmissioni. Ma sono sicuro che Telegaribaldi funzionerebbe anche oggi». E’ cambiato anche il pubblico? «La differenza rispetto ad allora è che c’è più offerta. Trent’anni fa c’erano Rai, Mediaset e le televisioni locali. Oggi c’è la pay per view, il telefono e forse c’è più dispersione. Però resto dell’idea che la qualità di un programma funzioni sempre». Ad esempio, la sua imitazione di Bassolino è rimasta un must. «E’ una cosa incredibile, ancora oggi al teatro ogni tanto scherzo con il pubblico e gli chiedo “cosa volete che faccia?”. Loro mi rispondono sempre “Bassolino”, eppure io ho imitato anche tutti i sindaci di Napoli che sono venuti Imita anche Gaetano Manfredi. «Lui ha una caratteristica, perché essendo stato rettore dell’Università se provi a fargli una domanda la situazione si ribalta e sembra quasi che vieni sottoposto a un’interrogazione. Di fatto non ti dice la soluzione al problema, ma il problema stesso». E’ più difficile imitare il governatore Vincenzo De Luca? «La cosa complicata è provare a fare comicità su un personaggio che è un comico. De Luca sarebbe stato uno straordinario cabarettista». Del nuovo governo di centrodestra c’è qualcuno che la ispira? «Ma c’è sempre Berlusconi, è ancora vivo, è una croce. In passato ho partecipato anche a eventi organizzati per contestarlo. Quando governava lui stavamo rovinati, ma non lo sapevamo». Le è capitato d’incontrare personaggi che ha imitato? «E’ capitato spesso. Una volta l’ex allenatore del Napoli, Emiliano Mondonico, m’invitò al campo Paradiso per spiegarmi come fare la sua imitazione». Con Spalletti come va? «E’ divertentissimo, perché lui parla tanto ma alla fine non riesci mai a capire cos’ha detto». C’è qualche personaggio che vorrebbe come partner per organizzare uno spettacolo? «De Luca e De Laurentiis sicuramente no, perché ti batterebbero e prenderebbero più applausi. Mi piacerebbe fare una commedia con Spalletti, una “no sense” totale. Sarebbe fantastica».

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