Non c’è pace per le sorgenti dell’Acqua della Madonna e dell’Acqua Acidula. La chiusura che dura ormai ininterrottamente da un anno e mezzo è stata prorogata per altri tre mesi. Stavolta a minacciare le fonti è il Radon, un gas inerte, radioattivo e presente nel terreo, che è stato trovato in valori lievemente superiori alla norma a seguito delle ultime analisi effettuate dall’Arpac lo scorso luglio, su disposizione dell’Asl Napoli 3 Sud. Il gas radioattivo, presente in particolare nei materiali da costruzione in tufo, è potenzialmente dannoso per la salute e per questo motivo occorrerà un monitoraggio di almeno tre mesi per comprendere, nel caso, dove e come intervenire per risolvere il problema. L’avviso di proroga della chiusura è stato firmato nella giornata di ieri dal dirigente del settore Lavori Pubblici, Mario Oscurato. Nel documento si legge che «gli enti coinvolti stanno impiegando ogni risorsa possibile al fine di restituire alla cittadinanza la completa fruizione in sicurezza delle acque minerali naturali, che sono patrimonio cittadino irrinunciabile». Sono migliaia le persone, anche provenienti da altri Comuni, che periodicamente si recavano in località Porto Salvo per riempire le taniche di Acqua della Madonna oppure Acqua Acidula da portare a casa. E ormai non possono più farlo in sicurezza da un anno e mezzo. Il problema era sorto nel marzo 2021 quando le analisi ordinate dal Comune avevano fatto rilevare valori oltre i limiti di soglia, riguardo alla presenza di Nichel. L’Asl ne aveva disposto la chiusura e da quel momento era stato vietato il prelievo da parte dei cittadini. I lavori necessari per risolvere questo problema, in effetti, avevano fatto rilevare diverse criticità come la presenza di sabbia e residui nei tubi usurati dal tempo. Gli operai hanno così lavorato alla sostituzione dei tubi in metallo con le condutture in polietilene ad alta densità (Pead), al fine di evitare i fenomeni di corrosione che nel tempo hanno determinato la presenza di impurità nel flusso dell’acqua a causa della scarsa manutenzione protrattasi per anni. I lavori però non sono bastati a risolvere tutti i problemi delle sorgenti, perché dalle analisi fatte lo scorso luglio è emersa la presenza di Radon oltre i limiti di soglia. «Asl e Arpac hanno avviato un ulteriore monitoraggio, della durata di tre mesi, al fine di valutare l’evoluzione nel tempo dei parametri esaminati, mentre gli uffici comunali preposti stanno avviando le procedure per attuare un piano di autocontrollo e manutenzione di tutte le acque sorgive di uso pubblico», recita l’avviso del Comune. «Tali condizioni, purtroppo, non consentono di ripristinare nell’immediato una fruizione in sicurezza delle acque sorgive ed è pertanto necessario, a tutela della salute pubblica, mantenere interdetto l’accesso alle fontanine pubbliche di Acqua della Madonna». I cittadini dovranno dunque attendere per tornare a prelevare l’acqua dalle sorgenti il tempo necessario ad Arpac e Asl di trovare una soluzione definitiva al problema della contaminazione delle fonti.
CRONACA
1 novembre 2022
Castellammare. Gas radioattivo nell’Acqua della Madonna: fonti chiuse per altri tre mesi