Luciano Polito è il vero capo del clan di Moscarella. E’ quanto viene fuori dalla sentenza emessa nella giornata di ieri dai giudici del Tribunale di Torre Annunziata, che ha condannato a 16 anni di reclusione il pregiudicato della periferia di Castellammare di Stabia, che avrebbe finanziato il gruppo formato da suo fratello Raffaele e Silverio Onorato (entrambi già condannati a una pena di 13 anni) e altri pusher. Rispetto agli altri considerati capi-promotori dalla Procura Antimafia, Luciano Polito era a processo con rito ordinario e rischiava una condanna a 30 anni di reclusione. Ma è stato assolto da tre capi d’imputazione, in particolare per quanto riguarda la detenzione di pistole e stupefacenti. Ha retto, invece, la tesi della Dda per quanto riguarda il reato associativo. Un’accusa che invece è caduta per suo zio, Luigi Polito, che è stato condannato a 6 anni di reclusione, per il solo acquisto di una partita di circa 30 chilogrammi di marijuana. Luigi Polito, secondo il collegio C del Tribunale di Torre Annunziata (presieduto dal giudice Francesco Todisco), non faceva parte del Terzo Sistema guidato dal nipote Luciano Polito, da suo fratello Raffaele e da Silverio Onorato. E la pena è stata ridotta rispetto alla richiesta di condanna a 16 anni e 5 mesi che era stata avanzata dall’accusa, che sosteneva che Luigi Polito, al pari di suo nipote Luciano, mettesse i soldi per finanziare le attività dell’organizzazione criminale. Il collegio difensivo composto dagli avvocati Andrea Somma, Renato D’Antuono, Francesco Romano e Mariano Morelli, potrà ora presentare ricorso in Appello. Assolta, infine, Adelina Donnarumma. La donna del rione Annunziatella che secondo gli investigatori avrebbe rifornito di stupefacenti il gruppo del rione Moscarella. Il processo è scaturito dall’inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia tra il 2017 e il 2020. Più volte i militari sono riusciti a mettere a segno sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti nel quartiere Moscarella e anche di armi da guerra, che erano nella disponibilità dell’organizzazione criminale. A sostegno dell’accusa anche la sentenza di primo grado emessa nei confronti dei presunti capi-promotori del Terzo Sistema (Raffaele Polito e Silverio Onorato) e dei loro pusher, che ha confermato l’esistenza di un clan nel rione della periferia stabiese. A finanziare questo gruppo criminale – secondo l’Antimafia – sarebbero stati Luciano Polito e Luigi Polito, che garantivano i soldi necessari ad acquistare grosse partite di droga da un narcos albanese. In particolare, i carabinieri sono riusciti a documentare un viaggio degli esponenti del Terzo Sistema in Puglia, per recuperare la droga acquistata e portarla nel quartiere Moscarella. Un viaggio che si concluse con il sequestro di un grosso quantitativo di sostanza stupefacente da parte dei militari, che poi riuscirono a ricostruire che quel carico era stato finanziato per larga parte proprio da zio e nipote, Luigi e Luciano Polito.
CRONACA
4 novembre 2022
Castellammare. Droga e armi da guerra, condannato a 16 anni il ras di Moscarella