Napoli. Cinque miliardi di euro per rilanciare l’economia marittima italiana, finanziando lo sviluppo e le imprese che investono nelle Zes del Mezzogiorno e nelle Zls del Nord Italia. Questa l’iniziativa lanciata oggi da Intesa Sanpaolo a Napoli, per la valorizzazione delle Zone Economiche Speciali (ZES) istituite nel Mezzogiorno e delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) in fase di realizzazione nel Centro Nord.
Il plafond di 5 miliardi sarà dedicato agli insediamenti produttivi e alle opere di adeguamento infrastrutturale, a un roadshow internazionale per attrarre capitali dall’estero e a un programma di attività di reshoring. Inoltre, per le imprese che investiranno all’interno di ZES e ZLS è prevista una linea di finanziamento ad hoc che riconosce un’agevolazione sul tasso d’interesse. “Il Mediterraneo – spiega Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo – rappresenta l’1% dei mari della terra, ma vi transita il 20% del traffico marittimo mondiale e il 27% dei servizi di linea container. É una situazione in evoluzione, in sintonia con l’evoluzione della globalizzazione. Il nostro ruolo sulle Zes e Zls è di motore dello sviluppo economico nell’ambito di una globalizzazione che tende a consolidarsi in sistemi regionali ampi, e tra questi il Mediterraneo, già particolarmente sviluppato, e con spiccate prospettive di ulteriore crescita”.
Intesa Sanpaolo partecipa alla promozione delle ZES meridionali dal 2017: dopo aver predisposto infatti un primo plafond di 1,5 miliardi di euro, sono state organizzate specifiche missioni all’estero, come quelle di Pechino e Dubai, per coinvolgere investitori internazionali. Il plafond riparte per “voler nuovamente porre l’attenzione sulle aziende che hanno l’opportunità di investire sulle zone portuali, che noi vediamo centrali per lo sviluppo del Paese, perché rappresentano anche la centralità del posizionamento logistico internazionale dell’Italia rispetto ai mercati esteri”, afferma Anna Roscio, Executive director sales marketing per imprese di Intesa Sanpaolo.
“Cinque miliardi – ha detto Roscio – vuol dire un’incentivazione, una premialità per le aziende che investono in questo territorio, riconoscendo per le nuove attività produttive anche un incentivo in termini di minor costo del finanziamento. I passi successivi sono di portare nel mondo i porti italiani, perché ci basiamo sul principio di valore strategico della portualità italiana e insieme a Confindustria e ai rappresentanti delle autorità portuali, delle Zes e delle Zls, definiremo per l’inizio del 2023 un road show internazionale per attrarre anche gli investimenti esteri”. Una strategia che, sottolinea Gros-Pietro, guarda anche a “una sponda meridionale europea – sottolinea – caratterizzata da una forte crescita demografica ed economica. Alle spalle della costa mediterranea, l’intera Africa, che oggi conta circa 1,4 miliardi di abitanti, mostra il più alto tasso di crescita demografica al mondo, e si stima che nel 2050 conterà 2,5 miliardi di persone. Europa e Africa hanno molte complementarietà, e condividono le capacità per la soluzione dei rispettivi problemi”.