Minacce e violenza nei confronti di un imprenditore, per costringerlo ad assumere amici e parenti: condannati cinque ex lavoratori di Fincantieri. La sentenza della Corte d’Appello di Napoli ribalta il giudizio di primo grado che aveva visto assolti l’ex sindacalista della Uilm Antonio Vollono e l’ex operaio della società di Trieste Ferdinando Scarpato. In secondo grado, Vollono è stato condannato a 6 anni di reclusione, mentre Scarpato a 5 anni. Confermata la pena, invece, per l’ex capo del reparto officina Francesco Amoruso (3 anni e 4 mesi) e gli operai Catello Schettino (3 anni e 5 mesi) e Catello Scarpato (5 anni). La vicenda risale al 2015, quando la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, su segnalazione dell’ex security manager, Giancarlo Arancio, comincia a indagare su scioperi ritenuti sospetti, da parte di alcuni operai di ditte dell’indotto Fincantieri, all’epoca della costruzione dell’innovativo traghetto “Gauthier”. Secondo la ricostruzione della Procura, pur non essendoci particolari motivi per uno sciopero, 49 dipendenti di un’azienda dell’indotto decidono di bloccare la portineria di Fincantieri. Lo sciopero per gli investigatori sarebbe servito a esercitare pressioni sull’imprenditore – che poi denunciò di essere stato sequestrato – affinché venissero prorogati i contratti a due operai inesperti, Catello Scarpato e Catello Schettino, sponsorizzati dal sindacalista Vollono.
CRONACA
10 novembre 2022
Castellammare. Imponevano assunzioni in Fincantieri, condannati 5 ex operai