Più biciclette e meno auto, più trasporto pubblico e meno traffico. E’ una visione green, che guarda al futuro, quella proposta della Città Metropolitana che nella giornata di ieri ha approvato il Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), a cui dovranno adeguarsi tutti i Comuni della provincia di Napoli. Il progetto sarà presentato nel corso del Forum Metropolitano convocato per il prossimo 25 novembre e con un evento pubblico online il 29 novembre dalle, 17.30 alle 19.30. In queste occasioni sarà illustrato un piano che guarda ai prossimi 10 anni e a una vera e propria rivoluzione del modo di spostarsi in tutta la provincia. Un programma adeguato a quelle che sono le direttive europee per abbattere i livelli d’inquinamento e teso a migliorare il territorio anche da un punto di vista urbanistico.
I ritardi dei Comuni
Una sfida complessa considerando che ancora oggi (tranne Capri, le città della Penisola Sorrentina e Castellammare, dove però è stato inspiegabilmente sospeso), gran parte dei Comuni non hanno ancora approvato un Piano Urbano di Mobilità, così come previsto dalla legge. Con l’approvazione del Pums della Città Metropolitana però si metterà un paletto importante: potranno avere accesso ai finanziamenti comunitari soltanto i Comuni che sono dotati di un Piano Urbano di Mobilità o realizzano interventi coerenti con lo strumento approvato dalla Città Metropolitana. In sostanza o ci si adegua a una visione meno autocentrica o niente finanziamenti. Gli obiettivi che l’ex Provincia impone alle amministrazioni locali sono di «aumentare la sicurezza stradale urbana», «aumentare il numero di spostamenti in bicicletta», «la riduzione considerevole del numero delle auto in città», «della sosta (che occupa la maggior parte dello spazio urbano)», «della velocità», «degli illeciti sia in termini di eccessi di velocità che di sosta selvaggia», si legge nel documento.
I trasporti pubblici
Tra i vari progetti contenuti nel Piano Urbano di Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana c’è la trasformazione dell’intera tratta della Ferrovia dello Stato che va da Gragnano fino a San Giovanni a Teduccio. I treni potrebbero essere sostituiti dai tram-treno, che consentirebbero collegamenti continui e più veloci lungo la costa della provincia a sud di Napoli, sull’onda della rivoluzione del trasporto pubblico locale che già sta avvenendo in tutta Europa. Un progetto che sul territorio potrebbe tenere a battesimo la riconversione della tratta Castellammare-Gragnano, già finanziata – con 33 milioni di euro – dal governo Draghi.
La mobilità attiva
La sfida più importante del Pums è quella del Biciplan, un progetto firmato dall’architetto stabiese Enzo Russo, che si pone come obiettivo quello di creare un collegamento ciclistico da Pozzuoli fino alla penisola sorrentina, realizzando piste ciclabili ovunque è possibile e «tratti di ricucitura di percorsi promiscui con il traffico veicolare o con i pedoni in Zone 30, Ztl, strade scolastiche e aree pedonali». Per la buona riuscita del Biciplan, dunque, i Comuni interessati dovranno adottare i provvedimenti necessari in termini di viabilità e di servizi (in particolare il bike-sharing). Al posto dei parcheggi per auto, la Città Metropolitana ha individuato velostazioni di piccole dimensioni (fino a 150 biciclette) presso le stazioni della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata (è prevista anche alla fermata della Ferrovia dello Stato), Pompei, Castellammare Scavi. Mentre quattro grandi velostazioni (fino a 800 biciclette) sono previste a Castellammare, al porto e alla fermata centro della Circum, e a Sorrento, al porto e alla stazione Circum. Il costo decennale di realizzazione del Biciplan è di circa 140 milioni di euro.