Torre del Greco. Una tegola tira l’altra. Non si fermano i guai giudiziari per il Comune di Torre del Greco per la «turbolenta gestione» dell’appalto per la raccolta dei rifiuti all’ombra del Vesuvio. Neanche il tempo di «metabolizzare» la notizia dell’avviso di conclusione delle indagini a carico del sindaco Giovanni Palomba e di diversi dirigenti comunali – accusati a vario titolo di avere «favorito» la ditta Buttol per l’affidamento della gara da 41 milioni di euro – e l’ente di palazzo Baronale incassa un’altra condanna per le vertenze legate al settore Nu.
Il consorzio Gema
Stavolta, il colosso ambientale con sede legale a Sarno non c’entra con le «disgrazie» della carovana del buongoverno. L’ultima condanna arrivata dal consiglio di Stato – firmata dai giudici della quinta sezione presieduta da Paolo Giovanni Nicolò Lotti riguarda il vecchio contenzioso tra l’ente di palazzo Baronale e l’avvocato Luca Tozzi, difensore del consorzio Gema di Pagani, cacciato per fare spazio alla ditta Buttol. Al centro dell’ennesimo braccio di ferro giudiziario, c’era la questione del mancato rispetto della sentenza emessa dal Tar Campania a luglio del 2018 relativamente alla sottoscrizione del contratto per i servizi di igiene urbana in città: il verdetto – alla fine, ininfluente alla luce delle successive procedure adottate da Giovanni Palomba & company – prevedeva, tra l’altro, l’espressa condanna dell’ente di largo Plebiscito «al pagamento in favore del ricorrente delle spese giudiziali» all’avvocato Luca Tozzi. Una sentenza «ignorata» dal settore Avvocatura del Comune, al punto da convincere il legale del consorzio Gema – una volta scaduti tutti i termini del caso e andate a vuoto le ripetute sollecitazioni – a trascinare nuovamente il Comune di Torre del Greco davanti ai magistrati del tribunale amministrativo regionale di Napoli per vedere riconosciute le proprie ragioni. Il Tar Campania nominò un commissario ad acta per l’esecuzione della sentenza e la controversia con il legale venne così risolta.
L’ultimo debito
A febbraio del 2022 il commissario ad acta ha chiesto la liquidazione del compenso relativo all’attività svolta e il Consiglio di Stato – in seguito al nuovo ricorso dell’avvocato Luca Tozzi – ha stabilito che le spese, in tutto 1.500 euro oltre agli accessori di legge, dovranno essere «coperte» completamente dal Comune di Torre del Greco. Responsabile dei ritardi e dei successi «danni».
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