Il Sarno ha invaso le case alle prime luci dell’alba, quando l’inferno di acqua e vento ha cominciato ad abbattersi su tutta la Campania. Goccia dopo goccia, fino a tarda sera, l’emergenza ha tenuto sotto scacco intere famiglie. Per chi vive a ridosso della foce del fiume più inquinato d’Europa, anche restare chiusi in casa s’è trasformato in un dramma. Mentre il vento sferzava forte sui territori, sradicando gli alberi e danneggiando le strade, tra Scafati, Torre Annunziata, Castellammare e Pompei l’intervento dei volontari della protezione civile ha evitato che il tetto sicuro sotto cui stare si trasformasse in una trappola. Per una bimba e per la sua famiglia. Tutti messi in salvo dall’acqua alta che aveva rischiato tenerli bloccati in casa fino a che la violenza del ciclone non sarebbe passata. Dopo la grande paura Altre due famiglie, residenti a via Ripuaria, sono state portate via dagli uomini del Ross di Castellammare grazie all’utilizzo dei canotti, utili per percorrere quel tratto d’asfalto trasformatosi in un fiume parallelo al fiume che ogni giorno scorre di fianco alle loro case. Ma se l’immagine di Castellammare è destinata a diventare il simbolo dell’ultima emergenza meteorologica, simbolo del cambiamento climatico in corso, gli effetti della forza delle perturbazioni hanno causato danni ovunque. Nel Vesuviano gli allagamenti hanno reso impossibili gli spostamenti, a Pompei il vento ha abbattuto gli alberi nei pressi di una scuola – fortunatamente chiusa – e ha sradicato gli infissi da un balcone nel centro storico. Sui Monti Lattari e nel Nolano l’acqua non ha lasciato tregua, sull’asfalto si sono aperte spaventose voragini che si sono rivelate essere trappole per gli automobilisti, bloccati e salvati dai vigili urbani.
Trasporti in tilt – Da un lato le strade distrutte dalla violenza dell’acqua e del vento, dall’altro il caos del trasporto pubblico locale che ha dovuto fare i conti il ciclone di Poppea. La forte pioggia ha contribuito ancora una volta ad allagare la stazione di Scafati e ha costretto Eav a sospendere i trasporti sulla linea per Poggiomarino. Un blocco totale durato ore che ha contribuito a rendere ancora più infernali gli spostamenti all’ombra del Vesuvio. Mentre a Capri porto vuoto, isolamento totale dalla terraferma, un palo della luce abbattuto e rami di alberi spezzati dalle raffiche di vento. E’ questo il bilancio, ci si augura senza ulteriori aggravi, sulla terra dei Faraglioni alle prese, come la maggior parte dell’Italia, con la furia del maltempo di queste ore. Un lampione, probabilmente già indebolito alla base, “spinto” da “dio Eolo” in via Provinciale Marina Grande, si è praticamente piegato, mentre in vari punti di Capri e Anacapri si incontravano rami spezzati e caduti da alberi messi a dura prova dalla forza della tempesta. Tutti i collegamenti marittimi fermi per l’intera giornata di ieri.
Danni alle coltivazioni nel Vesuviano – Gli effetti degli allagamenti legati anche all’esondazione del Sarno hanno causato danni non soltanto alle strade e ai trasporti, ma conseguenze irreparabili anche per quanto riguarda le coltivazioni. I liquami delle vasche di laminazione del Fornillo e del Pianillo e anche quelle che «s’affacciano» sul fiume più inquinato d’Europa hanno invaso i campi, contribuendo alla contaminazione dei terreni. Un danno enorme per gli agricoltori, molti saranno costretti a «rinunciare» a una parte del raccolto danneggiato.
Paura nel Salernitano – Il maltempo è tornato a provocare danni a Salerno ed in provincia. Si sono registrati allagamenti a San Marzano sul Sarno, ad Angri in località Orta Longa e Orta Corcia, nelle due Nocera e a Pagani e nel Cilento, dove sono particolarmente monitorate Agropoli dopo i danni provocati dalla bomba d’acqua dei giorni scorsi. Si è resa necessaria la chiusura il tratto di strada da Pagani a San Marzano sul Sarno mentre in via Pucci a Nocera Inferiore è sprofondato l’argine del fiume “Cavaiola” portando paura e disagi. E ancora la Protezione Civile regionale ha tratto in salvo due famiglie e i dipendenti di una piccola azienda rimaste bloccate in casa a Pellezzano dove, in località Cologna, è tracimato il fiume Irno. A causa degli allagamenti e della contemporanea caduta di due alberi di grosse dimensioni e di un palo della luce, una decina persone erano rimaste intrappolate in un fabbricato anche privo di corrente elettrica. I volontari hanno tempestivamente rimosso gli alberi aprendo così un varco. Subito dopo hanno supportato gli operai del Comune per consentire il ripristino dell’erogazione della corrente. Un albero è caduto in un condominio di via Irno a Salerno colpendo un’automobile e il balcone di una palazzina; un altro, invece, ha paralizzato via Nazionale a Nocera Superiore. Pesantissimi disagi anche a Scafati, dove in alcuni punti di via Roma, via Oberdan e piazza Garibaldi l’acqua ha toccato il mezzo metro di altezza. Circolazione totalmente interrotta, auto in panne, persone bloccata a casa, negozi danneggiati dalla lava e dal fango. Il fiume Sarno ha rotto gli argini anche nelle zone periferiche di via Terze e Bagni, allagando le colture. Polemiche in città sull’assenza di uomini e mezzi della Protezione Civile: tutto gli interventi più urgenti sono ricaduti sulle spalle dei pochi uomini della polizia locale.