Un Paese dal territorio fragile, messo in pericolo anche dall’abusivismo e da eventi climatici estremi sempre più frequenti e violenti. Con la frana di Casamicciola in queste ore a Ischia si conta il terzo evento franoso in poco più di 15 anni che ha provocato vittime, mentre solo due mesi fa nelle Marche in un’altra alluvione sono morte 12 persone e una è ancora dispersa. Prima la tragica valanga sulla Marmolada con 11 morti e la frana in Val Ferret. Una serie di catastrofi che riaprono il dibattito e la polemica non solo sul cambiamento climatico ma anche sul dissesto idrogeologico e, nel caso di Ischia, sui condoni edilizi: per l’isola, ricordano i Verdi, “”fu prevista una sanatoria che ha consentito di definire pratiche pendenti dagli anni Ottanta”.
“Serve un intervento per tutelare il tessuto idrogeologico del nostro Paese. Sono troppe le tragedie”, dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che “il Governo è intervenuto con circa 400 milioni per sostenere le aree colpite nelle Marche, e non mancherà la solidarietà nei confronti del popolo di Casamicciola ad Ischia”. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che azzarda un bilancio di otto morti ma viene corretto dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio (“Ci sono i numeri della Prefettura per evitare confusione”), sollecita di “mettere in sicurezza il paese da Nord a Sud” ma la senatrice Silvia Fregolent della presidenza del Gruppo di Azione- Italia Viva – Renew Europe, gli ricorda che “il governò in cui eri vicepremier smantellò Italia sicura, l’unità di missione contro il dissesto idrogeologico”. Angelo Bonelli invece, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ricorda il condono-Ischia “contenuto nel decreto sul ponte di Genova del 2018: una sanatoria incostituzionale con tanto di contributi concessi dallo Stato a chi ha edificato abusivamente e collegandoli alla ricostruzione post sisma del 2017”.
Una sanatoria che all’epoca fu combattuta dagli ambientalisti e Legambiente riferì che a Ischia erano ben 28mila le richieste ufficiali di sanatoria edilizia. Ora agli effetti del terremoto del 2017 si sommano quelli di questa devastante frana alla quale, non escludono gli esperti dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), potrebbero seguire altre frane “soprattutto in concomitanza con nuovi eventi piovosi, nella stessa area di Casamicciola appena colpita”. “La tutela del territorio non è mai stata una priorità”, dice la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati mentre l’europarlamentare Piernicola Pedicini (Greens/Efa) parla di “parole di cordoglio e passerelle ipocrite al posto dei fatti”. L’unica risposta possibile al momento sembra essere quella dell’utilizzo dei fondi europei del pacchetto NextGenerationEU: “occorre un vero piano nazionale per mettere in sicurezza dal rischio idro geologico montagne, valli, torrenti e la galassia dei piccoli comuni situati nelle zone montane. Occorre mettere in sicurezza i nostri territori e possiamo farlo sfruttando anche le risorse disponibili grazie al Pnrr”, sostiene il ministro degli Affari Regionali e Autonomie, Roberto Calderoli. Quei soldi “è urgente spenderli presto e bene”, aggiunge la presidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. Anche la deputata forzista, Annarita Patriarca, chiede di “mettere in sicurezza l’area montuosa dell’isola, utilizzando i fondi del Pnrr e impegnando le risorse regionali. È fondamentale – dice – che nel più breve tempo possibile venga dichiarato lo stato di calamità naturale per Casamicciola e l’intera isola verde. Non possiamo permetterci che l’isola d’Ischia e i suoi abitanti rivivano gli errori e le lentezze della ricostruzione post sisma”.