Autonomia differenziata in un anno rispettando i principi costituzionali e, soprattutto, in condivisione con tutte le Regioni. Con la manovra che si prepara ad approdare in Parlamento, il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, vede sempre più vicino il traguardo del suo tanto agognato regionalismo. “Con un articolo nella legge di stabilità ci siamo portati avanti – annuncia lui stesso – e già per la fine del 2022 potremo avere uno strumento per definire costi e fabbisogni standard, per poi nell’arco di un anno poter dare il via al trasferimento effettivo, tramite le intese, di queste competenze”. Si tratta, come spiega lo stesso Calderoli, dell’articolo 144 che, in sostanza “crea una cabina di regia con tutti i ministri competenti sulle singole materie per definire una volta per tutte, visto che sono 21 anni che li aspettiamo, i livelli essenziali delle prestazioni e i costi e i fabbisogni standard”. Un altro tassello del progetto da sempre cavallo di battaglia del leghista sembra dunque finire al proprio posto, anche se gli ostacoli e le perplessità dei governatori restano sempre dietro l’angolo.
Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha definito “sgangherato” il primo testo del provvedimento, mentre il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha manifestato l’augurio di “tornare all’intesa” raggiunta con l’ex ministro Francesco Boccia. “Noi porteremo avanti in Parlamento una dura opposizione ai progetti di riforma costituzionale tesi ad introdurre l’autonomia differenziata – annunciano dall’Alleanza Verdi-Sinistra -. Il ‘nuovo regionalismo italiano’ annunciato dal ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli ci preoccupa molto”. Chi, invece, non nasconde l’entusiasmo è il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, tra i primi e più convinti sostenitori dell’autonomia. “Finalmente è finito il riscaldamento a bordo campo e la stagione dei compiti per casa. Il progetto dell’autonomia entra nel vivo e prende sempre più forma – annuncia -.
Finalmente si può realizzare un progetto totalmente in linea con la Costituzione, nell’ottica della solidarietà e della sussidiarietà nazionale. Abbiamo l’opportunità di ridisegnare il profilo del Paese, in linea con i principi ispiratori dei Padri costituenti”. “L’autonomia motivata dal merito – gli fa eco il presidente della Lombardia, Attilio Fontana -, è un meccanismo premiante per le regioni che sanno ben amministrare e che comporterà anche un efficientamento delle amministrazioni centrali con l’obiettivo di servizi migliori. Non vogliamo più risorse, vogliamo poter gestire da soli e meglio quelle che ci vengono trasferite”. Proprio il divario tra Nord e Sud – certificato ancora una volta oggi nel rapporto Svimez 2022 – è il principale tema che preoccupa in particolare i governatori del Mezzogiorno. La stessa associazione, per bocca del suo presidente Adriano Giannola, ha duramente ribadito questa mattina le critiche al provvedimento già definito giorni fa “incostituzionale”.