Commissionava le estorsioni dal carcere, attraverso un cellulare, uno delle persone destinatarie di una serie di misure cautelari notificate oggi dai carabinieri di Castellammare di Stabia. I militari hanno notificato sei arresti in carcere emessi dal gip di Napoli nei confronti di altrettanti indagati accusati dalla DDA di tentata estorsione e di estorsione, reati contestati con l’aggravante di avere agevolato il clan Cesarano. Per altri tre indagati invece è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con l’accusa di cessione e illecita detenzione di sostanze stupefacenti. Le estorsioni, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero state perpetrate ai danni del gestore di un tratto di spiaggia a Castellammare di Stabia, del titolare di una falegnameria nonché del titolare di uno studio commerciale. In uno degli episodi, per commettere l’attività estorsiva, uno degli indagati – detenuto per altri reati- si sarebbe avvalso di un cellulare illecitamente detenuto all’interno dell’istituto penitenziario. Durante l’esecuzione dei provvedimenti i carabinieri hanno anche arrestato, in flagranza, tre persone (due sono indagati destinatari dell’obbligo di firma, uno è il fratello convivente di uno di loro): nel corso delle perquisizioni infatti sono stati trovati e sequestrati una pistola calibro 6.35 con 6 colpi nel caricatore, 3 proiettili calibro 7.65, mezzo chilo di marijuana, 20 grammi di hashish e 4 di cocaina.
CRONACA
29 novembre 2022
Scacco al clan di Castellammare: le estorsioni commissionate via telefono dal carcere