Torre del Greco. Abusi edilizi nel feudo di famiglia: l’ex assessore ai lavori pubblici Luigi Mele – oggi delegato all’ambiente della carovana del buongoverno guidata dal sindaco Giovanni Palomba – salvato dalla prescrizione.
Scoppia come una bolla di sapone l’inchiesta condotta dalla procura di Torre Annunziata a carico di politici, imprenditori – in primis Achille Mele, proprietario della concessionaria all’angolo tra via Nazionale e via Circumvallazione – tecnici comunali e vigili urbani.
A cinque anni dallo scoppio dell’ennesimo scandalo giudiziario all’ombra del Vesuvio, infatti, il collegio del tribunale di Torre Annunziata presieduto dal giudice Antonio Fiorentino ha dichiarato prescritti i reati contestati all’ex esponente di Forza Italia poi transitato nella Lega e oggi a caccia di una «casa» per provare l’assalto-bis a palazzo Baronale dopo il flop elettorale del 2018.
Ai nastri della prossima corsa alle urne, dunque, Luigi Mele si potrebbe presentare senza l’angosciante fardello di un processo sulle spalle. Ma a tirare un sospiro di sollievo – fatta eccezione proprio per Achille Mele e per un paio di tecnici comunali – sono stati tutti i restanti imputati per gli abusi edilizi, le concessioni e i controlli-bluff all’interno del feudo della famiglia di Luigi Mele.
L’ultima udienza è stata rinviata – causa difetto di notifica – a dicembre del 2023, praticamente a un paio di mesi dal «salvi tutti» per prescrizione. Con buona pace delle 3.783 pagine del fascicolo messo in piedi in 4 anni di indagini dalla procura di Torre Annunziata per dimostrare le (presunte) anomalie e favori portati a casa da Luigi Mele & family.
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