«Assolto perché il fatto non sussiste». Con questa motivazione, pochi minuti fa, il giudice monocratico del Tribunale di Torre Annunziata, Maria Camodeca, ha assolto Massimo Marano, accusato di omicidio colposo per la morte della moglie, Sara Aiello, avvenuta la notte del 3 giugno del 2015. A 7 anni e mezzo da quell’evento, a poche ore dalla prescrizione, dunque, arrive la prima (e forse unica) verità giudiziaria su un caso finito alla ribalta delle cronache per la circostanza del video registrato dal marito mentre la moglie era agonizzante. Il giudice ha accolto la tesi difensiva, sostenuta dagli avvocati Francesco Cappiello e Giuseppe Petrosino, e sposata dalla stessa procura che, tramite il pm Emilio Prisco, aveva chiesto l’assoluzione di Marano. Ovviamente opposta la tesi della famiglia originaria di Sara, costituitasi parte civile con l’avvocato Felice Forgione, che aveva chiesto la condanna.
CRONACA
2 dicembre 2022
Morte di Sara Aiello, assolto il marito