Castellammare. Un inchino dei medici dell’ospedale San Leonardo all’uomo che, con la sua morte, ha salvato la vita ad altre persone. L’immagine viene dall’ospedale di Castellammare dove, nei giorni scorsi è stato effettuato un prelievo multiorgano su un paziente 60enne. Si tratta di un uomo residente nei comuni vicini, ricoverato il 14 dicembre scorso per un’emorragia cerebrale inoperabile. Il paziente, come riferito dai suoi familiari, aveva avuto una sincope con cadendo a terra mentre era a casa e non recuperando lo stato di coscienza. Il 16 dicembre si era verificato un aggravamento delle condizioni neurologiche e generali con segni clinici ed elettroencefalografici di grave lesione cerebrale irreversibile. Gli stessi familiari, informati della possibilità di donare, senza esitazioni avevano espresso il consenso alla donazione d’organi e tessuti considerata anche la generosità verso gli altri che aveva sempre caratterizzato lo stile di vita del congiunto. Accertata la morte cerebrale al paziente sono state prelevate le cornee dall’equipe di oculistica del San Leonardo diretta dal dottor Marco Verolino poi successivamente inviate alla banca del vecchio Pellegrini di Napoli, il fegato dal gruppo del Cardarelli di Napoli, i reni dagli specialisti del Ruggi D’Aragona di Salerno. Il presidio stabiese, diretto dal dottor Mauro Muto è organizzato da anni per l’esecuzione di prelievi d’organo e tessuti finalizzati alla donazione. Tutti gli operatori, rianimatori, anestesisti, cardiologi, radiologi, staff infermieristico e di supporto, compreso gli autisti, sono coinvolti nel complesso processo coordinato dal Centro regionale Trapianti attraverso il coordinatore locale dottor Salvatore Ambrosio. Con la dottoressa Amalia Angiollilo, e il direttore del reparto di anestesia e rianimazione dottoressa Maria José Sucre, si è avviata la procedura di accertamento della morte cerebrale.
CRONACA
18 dicembre 2022
Muore e dona i suoi organi: l’inchino dei medici del San Leonardo