Torre del Greco. L’accordo stretto tra la dirigente all’ambiente Claudia Sacco e il responsabile del settore personale Massimiliano Palumbo per «coprire» le irregolarità della nomina d’oro in favore dell’ex assessore alle politiche sociali della giunta targata Gennaro Malinconico finisce sotto i fari della commissione trasparenza del Comune.
A 72 ore dalle rivelazioni di Metropolis Quotidiano sulla «strategia difensiva» organizzata dai due dipendenti comunali – definita dagli investigatori come qualcosa di «penalmente rilevante e, allo stesso tempo, moralmente lacunoso sotto il profilo di rettitudine e trasparenza di una pubblica amministrazione» – scoppia l’ennesima polemica a palazzo Baronale, dove una parte dell’opposizione è pronta a chiedere al sindaco Giovanni Palomba la revoca dell’incarico alla geologa diventata esperta in materia di rifiuti.
Ma prima di una presa di posizione ufficiale, i componenti dell’organismo presieduto dall’ex vicesindaco Romina Stilo vogliono (provare a) vederci chiaro. Non a caso, il primo step della commissione trasparenza sarà la convocazione del segretario generale Pasquale Incarnato – a propria volta indagato per turbativa d’asta nell’ambito delle due procedure di gara vinte dalla ditta Buttol – e della componente della commissione esaminatrice finita nelle intercettazioni agli atti dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Bianca Maria Colangelo della procura di Torre Annunziata.
«La conversazione tra Claudia Sacco e Massimiliano Palumbo, in estrema sintesi, non solo avalla le irregolarità documentali relative alla procedura – le considerazioni degli investigatori – ma dimostra un modus operandi collaudato e intrinseco all’amministrazione comunale di Torre del Greco, dove tutti gli attori agiscono utilizzando le mansioni del proprio ruolo per raggiungere uno scopo, talvolta personale, ma sicuramente contrario all’interesse pubblico e alla trasparenza». Parole su cui, adesso, la commissione trasparenza vuole «interrogare» i diretti interessati.
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